giovedì, dicembre 21, 2006

Notizie del giorno

Si è laureato Cippaldoni.
Purtroppo non ho assistito né alla discussione né alla proclamazione. Sono arrivato in tempo per bere (strano) e per vedere il dottore splendidamente abbigliato dal buon Ermenegildo. Se ci aggiungiamo che anche i signori Grifoni e Tod's hanno partecipato al lieto evento, potete capire che non era il vostro solito cippi.
Voglio rassicurare tutti, non aveva il portafogli attaccato con la catena ai pantaloni.
Uff, siamo veramente agli ultimi giovani. Quando ti si laurea il Kaunas è un po' come quando tua figlia perde la verginità. Sai che prima o poi doveva accadere ma sai anche che sarà traumatico. Perché in qualche modo chiude un'epoca in maniera ufficiale. Con il capolinea dei due fancazzisti ufficiali di economia, per me si chiude davvero ogni rapporto con l'Università di Bologna (l'altro fancazzista l'ho festeggiato in un post estivo).
Ah, me li ricordo bene io. Son venuti in aula studio diverse volte. Il tabellino di marcia era questo:
- mattina: non pervenuto Cippaldoni, non pervenuto Naighez.
- ore 15.15: arrivo Cippaldoni, post simpson, post caffè, post paglia.
- ore 15.45: paglia.
- ore 17.00: arrivo Naighez, paglia.
- ore 18.00: paglia.
- ore 18.15: abbandono di Naighez per manifesta superiorità dei libri, frase storica: "Non ce la faccio più, vado a casa a riposarmi una mezz'ora, ci vediamo all'Irish".
- ore 18.45: chiusura aula studio.
- ore 19.00: Irish.
Cominciate a capire che intendo? Cippaldoni è un po' il bambino in ognuno di voi, se si laurea il bambino, che bambino è? Certo, so che state pensando, che avete un ultimo bambino cui aggrapparvi. Ma quello non vale, ha i baffi, fa da mangiare meglio di vostra madre e guida peggio di vostro padre, non può essere il bambino in voi.
Vabbè, ciama, son contento per te ma sono un po' triste.

Ho un'altra cosa da dire. Come saprete in questo w.e scatta l'ennesimo sciopero dei giornalisti. 3 giorni di sciopero. Questi da più di due anni sono senza contratto di lavoro e vivono una situazione paradossale, con gli editori che presentano bilanci gonfi ma si rifiutano di sedersi al tavolo. State in occhio. Questi hanno intenzione di trasformare tutti i quotidiani nel Resto del Carlino. Che esce perché non è scritto da giornalisti assunti ma da gente pagata a pezzo. Che ovviamente non ha diritti né può scioperare perché se non scrive il pezzo non mangia e soprattutto trova un altro al suo posto il giorno dopo.
Questo procedimento, questa precarizzazione del lavoro è grave in ogni campo. Ma è ancora più grave nel mondo dell'informazione. Perché giornali fatti come il Carlino tolgono interamente ai giornalisti (e al direttore) la possibilità d fare un'informazione corretta. E poiché in Italia non abbiamo editori puri (imprenditori che abbiano come unica attività fare giornali, per capirci) è facile immaginare gli usi che un editore possa fare di un organo di informazione a proprio vantaggio.
Nessuno di noi crede a Babbo Natale e sappiamo tutti che questo già avviene. Gli editori condizionano pesantemente la linea di un giornale. Ciò non toglie che le cose potrebbero andare peggio, molto peggio.

martedì, dicembre 19, 2006

L'immagine che vedete è gentilmente offerta dal fotografo iannachis. Non dovrei postarla per questione di diritti ma lasciamo pure che mi faccia causa, so dove abita, al limite gli brucio la casa. Perché continuo a fargli pubblicità gratuitamente? Tanta gentilezza non vi pare sospetta? Gli devo forse dei soldi?
Niente di tutto questo, i motivi sono due:
Il primo, gnegnoso, è che a Porto Venere ci siamo stati con un po' di frequentatori di questo blog (sempre più scarsi, tra l'altro, mi state tutti sul cazzo). La foto è bella e allora usiamola.
Il secondo è che ho sgamato il fotografo e il motivo di tanta passione. "Flickr è bello perché si possono condividere tante foto" mi disse lui. Seeeeee, come no, proprio per le foto. Diciamo che principalmente cerchi di impezzare fotografe. Tra l'altro il vantaggio enorme rispetto a qualsiasi altro contatto Internet è che ogni fotografo piazza nel suo album un autoritratto, da qui la possibilità di periziare il campo prima di partire con complimenti sperticati a foto orribili fatte da fanciulle di ogni parti del globo (Poland).

Ma non era questo il motivo per cui ho aperto questo post. Il motivo vero non lo ricordo per cui sparo lì due barra tre cartucce a cazzo di cane:

- Il governo Prodi starebbe (fonte beppegrillo) convertendo la centrale di Porto Tolle al carbone. Mi pare un'idea di merda e talmente retrograda da risultare irritante.

- Il caso Welby infiamma l'Italia e sveglia le coscienze. La cosa durerà ancora un paio di giorni, poi ci stancheremo e favorevoli e contrari all'eutanasia spegneranno i loro ardori. Ridicola pagliacciata mediatica ma che funziona, non c'è quotidiano, telegiornale, blog o sito internet che non si sia interamente dedicato alla vicenda.

- Scopro che i senatori a vita non sono democratici. Mi basta sapere che in passato i governo Berlusconi ha avuto bisogno per ottenere la fiducia dei voti di Andreotti, Leone e Cossiga. Quando dico ha avuto bisogno intendo che era necessaria. Non rammento obiezioni sulla legittimità di quel voto. La questione qui è seria e non è partigiana (se vi piace leggerla come una difesa del governo fate pure, fotte sega). L'attacco ai senatori a vita viene da chi voleva fare senatore Mike Bongiorno. E tutto torna. E' evidente che Berlusconi reputa la carica di senatore come un premio per vecchi simpatici rincoglioniti. Urge spiegargli che le cose starebbero diversamente e che insultare questi signori in parlamento perché esercitano un loro diritto non ci fa fare una gran figura.

- I contatti al blog calano vistosamente. Andate tutti a fare in culo (l'ho già dettto? pazienza, lo ribadisco)

- Domani si laurea il Ciama. Mi vien da ridere solo a pensarci.

lunedì, dicembre 11, 2006

Teledemocrazia


Noi siamo un animale che si fida principalmente di un senso. La vista.
Quel che vediamo crediamo. E' quasi automatico, se siamo pronti a mettere in discussione quello che sentiamo, quello che ci raccontano o quello che leggiamo, non siamo affatto preparati a non credere a quello che vediamo.
Non ho scoperto l'acqua calda, è dai tempi del Vietnam che fiori di studiosi teorizzano (e non solo) l'importanza delle immagini nella politica. Soprattutto in un sistema democratico.
Il problema è che, oggi più che mai, non ci possiamo minimamente fidare di quello che vediamo. Le immagini che la tivi ci consegna sono sempre artefatte. Possono essere modificate nel senso stretto del termine (ormai bastano programmini che saprebbe usare anche un pirla) o possono essere modificate nella selezione. Prendo un comizio di tizio, taglio 22 secondi che piacciono a me, li presento avulsi dal contesto e ti faccio apparire il comiziante come un perfetto idiota.
Oppure prendo un filmato di uno che dà ricette di cucina in arabo, sporco l'immagine, sottotitolo "cani infedeli vi romperemo il culo (e magari sta dicendo: "mi raccomando, non esagerate con la paprika o il giorno dopo vedrete che scintille")" e tac, ecco pronta un piccola giustificazione per una grande guerra. Poi quando sei in guerra ti limiti a far vedere militari che distribuiscono quei cazzo di pacchi bianchi con scritto sopra UN, qualche lampo verdognolo in cielo, e sta ceppa che lasci ai fotografi entrare nella zona dove son morti massacrati 70 civili o nell'ospedale militare dove i tuoi uomini stanno a fissare il vuoto senza gambe. Dall'altro lato prendi una lezione di teologia del capo dei cattolici, ne prendi via un pezzo mentre cita una celebre studioso del '300, lo proponi sulle principali TV e tac, ecco pronta una bella insurrezione in tutte le città musulmane del mondo.
Ho fatto un paio di esempi del cazzo, guardatevi "Sesso e potere" è un film simpatico sull'argomento, non sbaglia di tanto secondo me.
Comunque il mio problema al momento è di chi mi fido? Usciamo per un attimo dalla logica destra/sinistra, come faccio a sapere chi mi sta raccontando una cazzata? Beppe Grillo è una interessante fonte di spunti. Dice cose che altri non dicono. Ma chi o cosa mi garantisce che le sue fonti non abbiano a loro volta interessi particolari? Ogni tanto si scopre che qualcuno stava o sta costruendo palle favolose, scenari perfetti e falsi. Alcuni ci sono stati propinati, altri sono stati scoperti. Chi può dire con certezza che tutti i dubbi posti sulle reali motivazioni della tragedia delle Twin Towers non siano veri? E chi può essere sicuro del contrario?
A me sta cosa manda in loop. Cerco informazioni sul web (che ne è pieno) leggo i siti della stampa internazionale, confronto le informazioni che riesco a raccogliere e tutte le volte non arrivo a una conlusione. Anzi, a volte ci arrivo ma fin troppe volte scopro poi di avere sbagliato.
Boh, se voi avete idee, son qui.
Buona settimana a voi.
w.

venerdì, dicembre 01, 2006

Brevizzime

- Gli stipendi dei manager italiani continuano a crescere: dal 2002 al 2005 gli amministratori delegati delle principali società quotate in borsa hanno visto crescere in media i loro compensi dell'80%. Per dire, Marco Tronchetti Provera è passato da 2,95 milioni di euro l'anno a 5,21 (+76%), PierSilvio Berlusconi da 0,35 milioni a 1,99 (+468%), Corrado Passera da 2,10 a 5,10 (+142%).
Verrebbe da chiedere a chi possano aver dato il culo (con rispetto parlando) questi signori che hanno ottenuto tali clamorosi aumenti (cui poi non corrisponde andamento altrettanto roseo dei loro bilanci d'azienda). In realtà lo stipendio se lo sono alzati da soli, quindi nel culo lo pigliano gli azionisti (analisi tecnico-economica di gran classe, copyright Woland).
- Paolo Guzzanti come presidente della commissione Mitrokhin ha avuto a che fare con alcuni ex agenti del KGB, desiderosi di sputtanare Putin di fronte al mondo. Quello che i russi ignoravano è che a Guzzanti importava sega di quanto fosse pericoloso Putin, gli interessava di più che le spie russe si inventassero qualche cosa su Prodi (come non bastasse quello che Prodi fa già da solo). Le spie non si capacitavano di tanta cialtroneria e barbonaggine. Ora Guzzanti si caga nella braga perché ha scoperto che mentre lui giocava al piccolo james bond, qualcun'altro un po' più pericoloso di Prodi faceva piazza pulita dei suoi compagni di gioco.
Commento mio: Guzzanti farebbe ridere più dei suoi figli se non fosse che si occupa di cose serie, tipo le nostre vite.
- Giusto ricordare ogni tanto che al momento, nel nostro parlamento, legiferano 25 criminali condannati (non indagati, condannati) in via definitiva. Eccoli qui.
Commento mio: non necessario.
- Rammento a tutti che il clima negli ultimi due mesi è stato clamorosamente mite, probabilmente per compensare lo schifo che fa tutto il resto.
Commento mio: ricordiamocene se e quando le temperature si abbasserano o se e quando pioverà per un paio di giorni.

martedì, novembre 28, 2006

Vendetta

Ecco una roba che piace a tutti di brutto, agli americani anche di più. Tanto che la parola italiana non è stata nemmeno tradotta nel fumetto (V for vendetta).
Ah, la vendetta, regolare un torto subito, in alcuni casi attraverso la legge del taglione (occhio per occhio), molto più spesso attraverso la legge del supersize taglione (una dozzina di occhi per occhio). Kill Bill e Old Boy hanno sublimato (era un bel pezzo che volevo utilizzare questo termine) l'idea di vendetta azzerando tutto il resto dai loro film, ma la realtà è che se togliamo il diritto di vendetta ai protagonisti americani perdiamo la metà dei film sul mercato, da Batman a Sleeper.
Vediamo come funziona di solito.
Due genitori vengono uccisi, oppure un genitore viene ucciso (in questo caso l'altro genitore è morto qualche hanno prima per un incidente imbrobabile, tipo è caduto da un ponte cercando di salvare una comitiva di bambine delle elementari che rischiava di essere colpita da un meteorite).
Il criminale, che è generalmente un attore di 50-60 anni truccato da ventenne con baffi, trucco per gli occhi e altre amenità, fa invariabilmente l'errore gravissimo di lasciare il bambino vivo o, in alternativa, di non controllare sotto il letto (cazzo, guardaci sotto quel letto, se entri in una camera piena di orsacchiotti e non trovi nessuno è improbabile che non ci sia nessuno, dove vuoi che sia andato il cinno di 8 anni, a ballare con gli amici?). Già a questo punto verrebbe da chiedersi come farà il regista a sostenere la presunta genialità malvagia di 'sto tizio che non pensa all'eventualità che il cinno glielo metta, prima o poi, in quel posto.
Questa scena infatti dura in media 2 minuti (8 se il film è di John Woo, perché sarà tutta al rallentatore e girata su moto da corsa che corrono sui bordi del gran canyon). A questo punto viene finalmente svelato perché il Nicholson o il Defoe di turno è stato truccato come una puttana per sembrare giovanissimo (con scarso successo). Perché il film è ambientato 20 anni dopo, quando il giovane criminale esuberante è diventato un boss e lo sbarbo salvatosi per miracolo un aitante biondino incazzato come una pantera e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
Ma non è solo incazzato come una biscia, ha anche un piano complicatissimo, studiato negli ultimi 20 anni, per vendicare la morte dei genitori. Unica via, uccidere il cattivo. Spontanee sorgono alcune domande:
1) Il bambino si trova solo al mondo, per venti anni non fa altro che preparare sta vendetta, come campa da lì al momento topico? E dove ha trovato i soldi per comprare tutti quegli attrezzi complicatissimi che usa per realizzare il suo piano.
2) Il bambino non piange mai. Quindi è evidente che è un duro che dei genitori se ne frega. Ma perché un bambino cui non frega palesemente nulla dei genitori decide di dedicare la propria vita all'annientamento di uno che manco sa chi cazzo sia?
3) Ma perché 'sto criminale non muore mai prima? Parliamo di uno che vive pericolosamente, giusto? Vi immaginate che spettacolo, il cinno cresciuto prepara il piano, è pronto per il gran momento arriva nella tana del boss e trova solo il classico sgherro nero di 2,10 metri che frigna come un vitello e gli confida che il capo è morto soffocato da una nocciolina americana. Primo piano del giovane eroe deluso, dissolvenza, titoli di coda. Bellissimo.
4) Come è possibile che il cattivo si ricordi sempre (e dico sempre) del bambino? Avrà ucciso 7-800 persone solo nel tempo del film, come cazzo fa a ricordarsi del moccioso?
5) Mi rifiuto di credere che uno che dedica la propria vita ad architettare un piano complicatissimo per uccidere un boss della mala possa trovare anche il tempo di fare della figa. Magari pure la figlia del boss che non è cattiva ma vittima di un padre crudele (lei in genere ha un cuore tenero, un gatto e dipinge(lei, non il gatto)). Mi rifiuto.
6) Il nostro eroe, si è reso conto che per arrivare a vendicare i suoi genitori in media uccide 76 persone a parente, con una media che farebbe impallidire i nazisti? Ok, glielo concedo, in genere riesce sempre a salvare, con sprezzo del pericolo, uno di quei bambini idioti, tipici degli Stati Uniti, che attraversano le strade in triciclo, però il conto non è comunque pari. Eccheccazzo, se ognuno dei cinni lasciati orfani da questi eroi vendicatori decidesse di vendicarsi a sua volta, al mondo rimarrebbero sì e no una decina di persone.
7) Ma se dopo che ti hanno ucciso i genitori vai dallo psicologo, non passa meglio e con meno fatica?
8) E dopo che hai fatto tutto 'sto casino, che cazzo fai per il resto della vita? Non mi vorrai far credere che ti sposi con la gran topa che hai conquistato, fai dei figli e vivi felice e contento? Eh no! Non lo puoi fare! Intanto non sai fare nulla, quindi non vedo che mestiere potresti cominciare (lo dicevo io che era meglio andare a scuola, altro che piano perfetto), poi ti ricordo quel centinaio di orfani che hai lasciato in giro...

lunedì, novembre 20, 2006

Magnoni!

E' di nuovo tempo di scrivere miei cari. Un'altra top, questa volta four e questa volta culinaria. Anche qui, non si tratta di scirvere i 4 piatti più gustosi di sempre. Si tratta di desciverli, di dare un riferimento e magari spiegare perché quel particolare piatto vi è rimasto nel cuore. Dalla classica lasagna della nonna al goleador della merenda quando eravate bambini, tutto è concesso tranne gli spaghetti alla bolognese.
E poiché la miglior spiegazione è sempre l'esempio, rigorosamente in ordine sparso:
- I tortellini della nonna e i tortelloni della mamma. I primi non li mangerà più nessuno, ricordo come si narrasse che la nonna ha un segreto e non l'ha ancora raccontato a nessuna figlia. Non l'ha mai raccontato e infatti la momi mica li sa fare così bene. In compenso i tortelloni sono come piacciono a me: con la pasta grossa e ruvida, talmente grossa da restare quasi cruda nel nodo. Condimento quasi nullo, un po' di burro e una foglia di salvia. Al resto pensano loro.
- Quel vitello cotto nel forno a legna dalla signora Benzo. Oh signur che roba. Posso ancora immaginarlo, insieme a quel Chianti classico del Castello di Ama. Ricordo bene di avere continuato a ingurgitare carne benché fossi pieno dagli antipasti. Era più forte di me, non potevo fermarmi.
- La grigliata di pesce del "diavolo del brodetto". Oddio, in linea di massima la grigliata di pesce in generale è in grado di attizzarmi (il polpo alla griglia poi), devo dire però che quella particolare grigliata, nella ridente Porto Recanati, ha lasciato il segno. Se mai vi capitasse di passare da quelle parti, non pensateci due volte. Considerate però che se non pescano non aprono.
- La fiorentina. Punto.(la fiorentina "ben cotta" non esiste)

mercoledì, novembre 08, 2006

Prima che mi dimentichi

Ecco a voi il post più veloce di sempre. Ho 9 minuti da ora per scriverlo.
Via!
1. Titolo di oggi: "Nel 2009, con 10 anni di anticipo sulle previsioni, la Cina sorpasserà gli Usa nelle emissioni di gas serra".
Commento mio: Non mi addentrerò nella questione (pur interessante) dell'inquinamento. Non si addice a un post da 9 minuti. Mi rivolgo invece a chi continua con pervicacia (bello eh?) fastidiosa a fare previsioni che poi regolarmente non si avverano. Mi immagino che qualche anno fa lo stesso giornale annunciasse, con scandalo, che, secondo uno studio inglese, nel 2025 la Cina avrebbe raggiunto gli Usa. Oooooooh, ma come faranno a prevedere una cosa del genere? Semplice, sparano a caso.
Tipo, "nel 2050 saremo 73 miliardi". Terrore di spavento. Poi però se vai a cercare le stime di 20 anni fa, oggi dovremmo essere una ventina di miliardi e non mi pare.
Nella stessa scia c'è quella gran presa per il culo della speranza di vita. Oggi la speranza di vita per un italiano è di tipo 80 anni. Ma che culo. Peccato che questa stima sia fatta sull'eta media di morte attuale. Normale dite? Chiedete ai nonni quale era la speranza di vita quando avevano 30 anni. Immagino una roba tipo 50. E invece sono arrivati a 80. Bestia che miracolo!
Per farla breve, fossi in voi io su quegli 80 anni non farei troppo affidamento.
2. Titolo da sito internet: "Italiani pessimisti: paura di perdere il lavoro" Prosegue: "Uno su tre pensa di non poter conservare il proprio lavoro nei prossimi due anni". Amico giornalista, a me sta bene tutto e sono ben contento di avere il lavoro che ho, però se mi domandi "lei pensa di conservare il suo lavoro nei prossimi 2 anni?" la risposta sarà invariabilmente no, avendo io un contratto annuale rinnovabile solo due volte. Va bene il precariato, va bene i contratti di un anno, va bene tutto, ma pure l'accusa di essere pessimisti! Ma vaffanculo, pessimista sta ciolla, io tra due anni non avrò questo lavoro, non esiste altra possibilità.
Pessimista, ma senti questo. Tsk.
3. Pillola da ascensore:
"Freschino oggi eh?"
[oggi? freddo oggi? bah, se lo dice lui]
"Ero uscito senza guanti e senza giacca in scooter ma c'era un freddo... Son tornato a casa a prendere i guanti (con aria scocciata e stupita dall'inclemenza di babbo clima)"
[sei un cretino. sei uscito in scooter alle 8.30 dell'8 novembre senza guanti e con la giacchetta a vento e rompi i coglioni sfregandoti le mani perché hai avuto freddo? Per capire, se ti incrocio in agosto come cazzo sei vestito?]
Buon proseguimento a voi tutti.
p.s.
sappiate che ho sforato di 2 minuti.

sabato, novembre 04, 2006

Magna Italia

...E mi sono reso conto che, certo, se sono solo prendo la pizza sotto casa e non mi avventuro in un'esplorazione culinaria, ma non appena arrivo in un altro paese, prima ancora di visitare i musei e le chiese, faccio due cose: anzitutto cammino per le strade, cerco di perdermi in modo da girare a vuoto, a lungo, per vedere la gente, le vetrine, i colori delle case, sentire gli odori; e poi vado a cercare il cibo locale, perchè senza l'esperienza del cibo non capirei il luogo in cui sono e il modo di pensare di chi vi abita.(...) Incontrare la cucina italiana in tutta la sua varietà vuole dire scoprire la differenza abissale, non solo di linguaggio, ma di gusti, mentalità, estro, sense of humour, atteggiamenti di fronte al dolore e alla morte, loquacità o silenzio, che separano un siciliano da un piemontese o un veneto da un sardo. Forse in Italia più che altrove (anche se la legge vale per ogni paese) scoprire la cucina vuole dire scoprire l'anima degli abitanti. (U. Eco, La Repubblica, 4-11-2006)
Il pezzo di Eco mi è piaciuto e ne ho riportata una parte per 3 ragioni:
1) Così ogni tanto leggete qualcosa scritto in italiano.
2) Per rendere omaggio a un amico (sì, quello per niente paranoico che non beve, non si droga, non fa il bagno dopo mangiato) che mi è immediatamente venuto in mente. Certo, l'Umberto parla prima di girare a vuoto e poi di cercare da mangiare. Il nostro tende a cercare prima da mangiare, poi a mangiare, poi a ricercare da mangiare e poi di nuovo a mangiare. Ugualmente gli va dato atto di avere uno stile di viaggio in comune con uno dei trebarraquattro intellettuali conosciuti un po' ovunque. Sciapò.
3 e più importante) Sfanculare alla grande i vari strangers con la puzza sotto il naso che ci guardano con disprezzo perché distinguiamo le tagliatelle dagli spaghetti. De seim zing sta ciolla, cari i miei servi del pagliaccio con la M sulla testa. Saper mangiare decentemente è cultura. E distinguere il semplice nutrirsi dal mangiare è un segno di superiorità. Come dite? C'abbiamo solo quello? A parte che siamo anche campioni del mondo nello sport più brutto e sporco dell'intero globo terracqueo e c'abbiamo la prima scelta nba, fatevi i cazzi vostri e lasciatemi in pace che mia madre chiama in tavola. Polenta e coniglio alle noci.
Tié, stronzi!

p.s.
vi starete chiedendo, cosa centra la foto? Nulla, però siete arrivati fin qui cercando un nesso. Ahahahahah

martedì, ottobre 31, 2006

Aaattendere


Ancora niente.
Fate mo i bravi ancora un po'.

giovedì, ottobre 26, 2006

Niente da dire


Anzi, ne avrei mille da dire ma non ho tempo.
Tiè!

lunedì, ottobre 23, 2006

Che piano?

E mentre siamo qui che vomitiamo allegramente fango, mentre la Regione Sicilia paga un burocrate di merda amico di Cuffaro 1500 euro al giorno, mentre Putin (avendo letto repubblica) si affretta a dichiarare al mondo che la mafia è roba nostra (anzi, cosa nostra) e non loro, mentre in Iraq muoiono ormai più civili che sotto Saddam (lo ammetto, non mi aspettavo un risultato tanto positivo, bella George).
Dicevo?
Ah sì, mentre insomma il tardo impero va a rotoli, noi abbiamo tempo da perdere, io in particolare, perciò voglio rendervi partecipi di una mia quotidiana paranoia (si fa per dire, non prendetemi alla lettera, vi prego).
L'ascensore, altrimenti detto elevatore.
Non perché mi faccia paura. No. L'ascensore ha due poteri: uno, rovinarti la colazione ricacciandotela in gola, due farti perdere cinque preziosissimi minuti guardando uno stupido display che corre (magari).
In una mattinata tipo arrivi alla pista di decollo. Quattro ascensori fanno su e giù, su e giù scarrozzando gente per il palazzo. Sei quindi costretto a seguire 4 display, spesso ingannevoli e infidi, che ti illudono, ti blandiscono e poi si fermano all'ammezzato o dal quinto ricominciano a salire. Tu vedi 'sti cazzo di numeri, sai, umile, di essere uno 0 e aspetti speranzoso che uno di questi attrezzi decida di fermarsi al tuo livello, magari evitando di saltarti per scendere in garage.
Quando finalmente le porte di uno dei 4 mostri si aprono con il classico dlin dlon, hai finalmente accesso al mezzo che ti eleverà. Tu e altri 8, perchè ci ha messo tanto ad arrivare che l'atrio si è riempito di altri viaggiatori colmi di speranza.
All'interno dell'abitacolo ci si dispone tendenzialmente in cerchio, onde evitare di mostrare le terga a qualcuno e ci si appoggia agli specchi che in questo modo alle ore 7.45 sono già luridi. Tendenzialmente si sorride, per ragioni che al momento non saprei definire con esattezza.
Tutti spingono il loro pulsante e si può stare tranquilli che nessuno andrà oltre il tuo piano. Devi andare al nono? L'ascensore ha 8 passeggeri, tutti rigorosamente diretti ai piani inferiori al tuo. Ti attende un viaggio che è assimilabile alla tratta bologna-vignola in treno, sai di essere salito su uno di quegli espressi che quando il capostazione lo annuncia, il treno fa in tempo a partire e anche ad arrivare alla stazione dopo da quanto è lungo l'elenco delle fermate. Il tutto con l'aggravante per lo stomaco di un movimento costante della colazione. Ad ogni fermata, ad ogni ripartenza, potrai rigustare il cappuccio, i corn flakes o quel che sia. Se devi andare oltre il quindicesimo hai buone possibilità di riassaggiare anche la cena del giorno prima.
Ma non è finita. Perché se hai veramente sfiga, quella mattina arriva lo stronzo di corsa che proprio mentre la voce metallica annuncia "partenza salita" si butta dentro, impedendo alla porta di chiudersi. Il trafelato si scusa sorridendo: "emh, scusate" "si figuri, a che piano?" "l'ammezzato, grazie".
L'ammezzato?
Mi faccia capire, lei, maledetto imbecille, si è buttato dentro un ascensore pieno di gente rischiando di rimanere schiacciato tra le porte per non fare mezza rampa di scale? Nemmeno una rampa intera, mezza, perché capisce anche lei che l'han chiamato ammezzato per un motivo.
"Piano ammezzato" annuncia la voce.
"Buona giornata"
Eh, ottima.

mercoledì, ottobre 18, 2006

Habeas Corpus? No, grazie

27 maggio 1679: viene emanato l'Habeas Corpus Act in Inghilterra. In realtà principi similari si trovano sin dal 1300 in varie giurisdizioni. In generale, nel diritto anglosassone, con questa locuzione si fa riferimento all'ordine emesso da un giudice di portare un prigioniero al proprio cospetto.

settembre 2004: in seguito agli attentati dell'11 settembre e alla seguente dichiarazione di stato di emergenza da parte del Presidente degli USA, la Corte Suprema degli Stati Uniti è chiamata a pronunciarsi su tre diverse sentenze di corti distrettuali e di circuito. In sintesi, i provvedimenti adottati dal signor Bush avevano portato alla lesione di alcuni diritti fondamentali (riconosciuti dalla carta di ginevra) di prigionieri in nome dello stato di emergenza sopra citato. La Corte Suprema si pronuncia contro le sentenze precedenti e stabilisce che "uno stato di guerra non costituisce un assegno in bianco per il Presidente quando coinvolge il diritto di un cittadino" riaffermando il ruolo del giudiziario nel valutare la discrezionalità dello stesso per quanto riguarda la restrizione della libertà personale.

17 ottobre 2006: il Presidente degli USA, signor George W. Bush, firma una nuova legge per contrastare il terrorismo. Tra le altre mirabili novità, la negazione del habeas corpus per i prigionieri ai quali viene sostanzialmente impedito di fare ricorso a una corte federale per contestare una detenzione ritenuta ingiusta. Vengono poi convalidati gli interrogatori tramite "procedura alternativa", ovvero viene fornita carta bianca alla CIA per i suoi interrogatori segreti e senza garanzie. La notizia viene dal NY Times ma temo non vedrete l'articolo, serve l'iscrizione al sito. In Italia ho trovato solo il pezzo di repubblica. Ho cercato sul carlino ma stranamente non c'era nulla. Il corriere invece si limita a un trafiletto.

Oh, io di common law non so una cippa, ho scritto quel che ho capito, se sbaglio mi corigerete.

lunedì, ottobre 16, 2006

climax

Per tutti coloro che "sarebbe meglio venisse freddo così almeno saprei come vestirmi" e che si lagnano di un autunno spettacolo che ha visto 3 giorni di pioggia tra settembre e ottobre, questo è quello che vi auguro a breve (così sapete come vestirvi).Qui trovate invece il cognonometro di cui ha parlato con qualcuno.

mercoledì, ottobre 11, 2006

Non mi somigghia pe'nniente


Se lo dice lei...
Per me le somiglia, voi che dite? (questa è un'attrice neozelandese da poco testimonial ONU)

Parlando d'altro, ieri mi sono imbattuto nell'orrido Vespa e nel suo circo di nani e ballerine. Argomento, le iene e la droga in parlamento. Ospiti in studio Castelli (pota, figa, negri, boia, schifo, vomito, terroni, comunisti), Capezzone (che cazzo avrai da ridere, imbecille?), Bocchino (che mi pare di non aver mai sentito parlare ma ammetto di aver ascoltato 8 minuti massimo), Rizzo, unochenonsochisia della Margherita e la Mussolini.
2 note:
- Il tizio del garante della privacy ha stroncato la trasmissione spiegando, con voce da prete ma con molta chiarezza, che il problema delle iene non è stato il servizio ma il modo in cui hanno rubato informazioni personali riguardanti la salute dell'individuo. Insomma, non ha importanza come usano i dati (se in maniera anonima o no) il punto è che il giornalista delle iene sa che, poniamo, Bocchino si fa di coca. Che non lo dica a nessuno non ha importanza, il grave è che lo sa lui. Sono perfettamente d'accordo col garante, se le iene volevano fare un'inchiesta potevano fare come il giornale crucco che si è messo a raccogliere la polvere nei cessi del parlamento europeo e ha trovato tracce di cocaina che fanno pensare ad un consumo di massa della stessa. Così non rubi dati a nessuno e fai una bella inchiesta sul problema della cocaina.
- Ma la Mussolini che cazzo vuole da noi? Non ha smesso un secondo di parlare. Gli altri nani si sono comportati in maniera piuttosto urbana. Perfino Castelli ha appoggiato la clava per un secondo e ha assunto sembianze vicine a quelle di un sapiens. Solo lei ha continuato ininterrottamente a sfrantumare i maroni tenendo un sottofondo fisso di borbottii incomprensibili. In questo modo, ovviamente, non ha sentito nulla di quello che dicevano gli altri e ha continuato a fare le stesse domande e a proporre le stesse tematiche, quando era già stato chiarito che le iene l'avevano fatta fuori dal vaso. Ma l'esilio? Ma confinarla dentro lo studio di bulli e pupe?

Oh, per diana, la fate st'interivsta o vi devo venire a prendere uno per uno?

parole, parole, parole

Ci sono termini, parole ed espressioni che danno un fastidio fisico. A volte suonano male, a volte vengono usate a pisello di labrador, altre ancora vengono ripetute fino a renderle vomitevoli.
Queste sono le mie parole odiate:
- Gentilmente. "Mi può fare un caffè, gentilmente". No, glielo faccio in maniera scortese, che dice? Ma soprattutto, come diavolo si fa un caffè gentilmente? Accarezzando la tazzina? Parlando alla Gaggia e raccontandole di un posto migliore in cui le macchine da caffè sono libere? Sei al bar, sono il barista, perché devi insinuare, con il tuo invito ad essere gentile, che io non sarei gentile se non opportunamente redarguito?
- Sgrillettare, scopicchiare, fare un limone e fioccare. Li metto insieme perché sono termini che mi hanno sempre tolto la voglia di fare quello che descrivono. Li trovo volgari, al limite dell'impronunciabile.
- Sa cosa le dico?. Per un motivo molto semplice. Se cominci così, stai per dirmi una stronzata.
- Genio e sregolatezza. Già sregolatezza suona male di suo. Se ci pensate, buttando lì parole a caso in modo dadaista (bella parola questa, invece) otterreste un risultato simile per durezza e scomodità di dizione (che so, garsgolluaz). Non contenti lo associamo a genio, creando un luogo comune falso e noioso quanto bulli e pupe.- Nella misura in cui. Vabbé, fa schifo, che c'è da spiegare?
- Attimino e in generale tutti i diminuitivi, accrescitivi e superlativi usati ad minchiam.
- Pseudo-quello che vi pare. Pseudointellettuale, pseudoletterato, pseudopsicologo, pseudoopinionista, pseudogenio, pseudoingegnere, pseudoartistoide (questo è uno pseudoaggravato). Viene dal greco mentire e viene utilizzato dalla scienza quando si trova davanti a un fenomeno che sembra una cosa, ma non lo è (pseudozampa, pseudomembrana). Comunemente viene utilizzato, in senso dispregiativo, da chi pensa di essere una cosa e vuole dimostrarlo negando che un altro lo sia (e bilbo baggins mi fa un soffione!). Non è chiaro eh? Voglio dire, per dare della testa di cazzo a uno, c'è bisogno di dimostrare che conosci il suffisso pseudo e che sai adattarlo a un termine a tuo piacimento? No. Lo fai solo se speri che l'ascoltatore ti reputi, a quel punto, una persona in grado di distinguere un vero pittore da uno pseudopittore (esempio).
- Onorevole e tutti i titoli. Guardare una tolc sciò è come osservare una cena del rotary. Onorevole Bocchino, Presidente Berlusconi (perché poi quando uno è stato presidente di qualcosa lo resta a vita?), Dottor Vespa, Cavalier Steek Huzzie. Ma che è? Da questo punto di vista onore agli anglossassoni che danno del mister a tutti e pace. Poi onorevoli, suvvia, onorevoli di cosa? Dipendenti, citando Beppe Grillo, mi pare più consono.
Bien. Ne avrei altre ma per ora possono bastare. A chi pensa che questa lista sia snob rispondo che non ha provato a valutare se ci siano parole che anche a lui danno fastidio. Magari non sono queste, sono altre. Magari odiano la parola "bebè", oppure la parola "giovani", cosa ne so. So per certo che anche voi odiate espressioni, termini o modi di dire.
Lo spazio qui sotto è fatto apposta.
State bene.

lunedì, ottobre 09, 2006

Tempo di elmetti

Ho raccolto un po' di notizie recenti.
Anna Politkovskaia è stata uccisa. Era una giornalista russa che scriveva su Novaya Gaseta, un quotidiano moscovita che, naturalmente, manco sapevo esistesse prima di questo episodio. Episodio significativo perché questa signora era una convinta oppositrice di Putin e della sua politica. Era rimasta una delle poche, pare, a raccontare quello che accade in Cecenia (dove i russi fanno un po' quel cazzo che pare loro) e ad accusare Putin per le politiche economiche folli messe in atto dal "judoca".
Questa storia è triste per varie ragioni. Perché dimostra che la democrazia non è arrivata nemmeno un po' in russia, perché dimostra che la democrazia puzza molto anche da noi (se è vero che i capi di stato europei fanno a gara per mostrarsi grandi amici di Putin e mai una volta che ne condannino le politiche da Zar) e poi perché ci rammenta che il secondo "blocco" di armi più importante, per dimensioni e potenziale distruttivo, del mondo è in mano a un ex spia del KGB che mi pare si possa definire, con un complimento, un criminale.
Per consolarci, possiamo riflettere sul fatto che il primo Paese al mondo per le armi (con tipo il 60% delle armi esistenti) è invece guidato da una scimmia antropomorfa che ha rischiato di morire mangiando arachidi durante una partita di football.
Nel frattempo si sta armando anche la Corea del Nord, che ha portato a termine i suoi primi test nucleari e si va ad affiancare a Cina, India e Iran. La scimmia di cui sopra ha definito questi test inaccettabili. Premesso che preferirei che i nord coreani non avessero proprio nessuna cazzo di bomba, qualcuno mi spiega in base a quale principio un nord coreano deve trovare accettabile che gli americani tengano un potenziale in armi utile a demolire giove e invece noi ci incazziamo subito e gridiamo al non rispetto delle regole del giochino se questi provano a far scoppiare anche loro qualche atollo?
La domanda che mi pongo, considerati i vari frammenti raccolti in giornata, è: quali probabilità abbiamo di non vedere prima di morire (subito prima, nel caso) un bel fungone che si alza vicino a casa?
State benone.

p.s.
c'è sempre l'intervistona, non dimenticate.

lunedì, ottobre 02, 2006

Eppi dei! Oh eppi dei!

Grazie alla momi. Che ventotto anni fa ha fatto la sua bella fatica. Mi ha portato a spasso per quei nove mesi e poi mi ha sparato su questa palla. Oggi auguri e complimenti andrebbero fatti più a lei che a me. Io non ho fatto grandi sforzi o almeno non lo ricordo.
Grazie al papone perché sì.
Grazie agli amici bolognoidi di sempre, perché se non ci si è ancora stancati qualcosa vorrà pure dire.
Grazie alle amiche di ovunque, che sono una meraviglia.
Grazie alle donne che mi hanno più o meno sopportato, anche a quelle che poi non mi hanno sopportato più.
Grazie a chi mi fa gli auguri, a chi me li ha fatti per prima nella notte con la canzoncina e tutto, a chi li ha fatti appena sveglio, a chi me li farà tardissimo e a chi non me li farà perché, come faccio sempre io, si è dimenticato.
Grazie a Dio che ha fatto bene ogni cosa.

Avvisi ai naviganti:
Ho aggiunto la sezione obbligatoria per tutti "prove per i blogganti" (nella sidebar, qui a destra) che comincia con la promessa Intervistona. Prendetevi pure tempo, è lunga, ma fatela, maledetti.

mercoledì, settembre 27, 2006

Post sconnesso e incazzato

Girano.
Ooooooh come girano.
Oggi amico mio (e già ti ho chiamato “amico mio”, il momento è grave, lo capisci da te) ho proprio voglia di sfogarmi. Perché proprio io, ti chiedi preoccupato. Perché sì, mettiti comodo e sopportami come fossi un vecchio con la pipa che scanchera contro i numi avversi.
In mezzo al lagnaggio generico, mi permetterò anche di darti qualche consiglio, a te starà coglierlo.
Ma torniamo a me che è anche il mio argomento preferito.
Sono stato trombato. Roba da poco, era un lavoretto part time che facevo non tanto per i soldi (la paga era poco più di un’elemosina) quanto per guardare un po’dello sport che amo. Da una dozzina buona d’anni, una-barra-due volte alla settimana, mi sparavo un paio di ore al freddo, in piedi trattando con trogloditi ben vestiti e trogloditi mal vestiti. Comunque, sempre e solo trogloditi.
Tutto questo per potere poi vedere la mia squadra giocare.
Non che abbia gran importanza, era solo per farti capire che si trattava un po’ di una mia passione, una cosa cui ero affezionato e che facevo da quando ero poco più che cinno (bambino). Mi bullo di aver sempre lavorato piuttosto bene, quantomeno ho sempre cercato di farlo al meglio.
Da ieri ho scoperto che mi sbagliavo. Sono stato salutato senza nemmeno una spiegazione. Pare che dall’alto (dove l’alto non è stato ancora meglio identificato) qualcuno abbia deciso che io facevo entrare gente sarebbe dovuta rimanere fuori. Per cui, via!
Ora, se non lo sai, il luogo in cui lavoravo era un autentico colabrodo. Chiunque entrava gratis. Perché dalla hostess al magazziniere, dal custode al commerciale, ognuno aveva la sua cerchia di amici da blandire. Tutto questo sotto il mio naso. Certo, ma io lo avevo detto, porca troia. Più di una volta. E nessuno aveva fatto una piega. E ci sarebbe poi da divertirsi ad elencare i nomi di quelli che sono passati da me e mi hanno chiesto di far passare tizio o caio. Ed erano tutti della società. Tutti.
Non ti tedio oltre con questa storia.
L’unica cosa che vorrei sapere (se scopri qualcosa dimmelo) è chi mi ha inculato. Ho diverse possibilità.
1) La società per cui lavoro che è il fornitore del servizio per la squadra del cuore. Potrebbero averlo fatto perché il nuovo cliente è avaro e rigido. Può essere che abbian deciso di stroncare con metodo random (salvando paraculati e parenti dei capi, claro), sputare anche un po’ sui capri di turno e non dire una parola. Nel caso, ho io qualcosa da dire a un paio di “amici” con i quali ho mangiato fagioli insieme e che ora si son fatti di nebbia. Fatevi inculare, bastardi.
2) La società sportiva. Non ci credo molto ma da più parti mi giungono suggerimenti in questo senso. Io scrivo stronzate non solo qui ma anche su un forum discretamente frequentato. Pare che molti dei forumisti non allineati con la nuova proprietà di pirati siano stati epurati. Le spie in quel luogo sono tante. Resto dell’idea che uno come me contasse troppo poco. Però, però non escludo nulla, anche perché i suggeritori sono autorevoli.
3) In ultimo c’è una paranoica dagli infimi poteri che da un annetto mi ha preso in strino perché le avrei insidiato una hostess (la genialoide non si è resa conto che con cotanta accusa si rendeva ridicola e nello stesso tempo insultava l’intelligenza della hostess plagiata). Ma dubito molto.
Ma arriviamo alle conclusioni, amico mio. Cosa abbiamo imparato oggi, io e te?
Che nel mondo del lavoro gira un sacco di spazzatura umana che si spaccia per banda di allegri compagnoni (lo sapevi già? Bravo, ricordatelo).
Che essere onesti non porta quasi mai gran culo.
Che a dire o scrivere quello che si pensa non si ottiene mai rispetto, meglio pensarla come quello più grosso nel recinto e leccare culi, non importa quanto pelosi.
E, infine, ho imparato che si può perdere un po' della voglia di tifare per qualcuno che ti incula. Seguirò un po' più lo sport e parecchio meno la squadra.

Non hai capito niente? E’ lo stesso, questa l’ho scritta per me stesso, con la pancia non con la testa.

martedì, settembre 19, 2006

appunti sparsi

1- Ieri mi hanno commissionato un post. Non che la cosa sia interessante, diciamo che considerato l'addio alla sbrilluccicante scena bolognese della richiedente, ho pensato di rispondere.
Non vorrei creare troppa suspence, la richiesta era di parlare della Fallaci, o della morte della Fallaci, non ricordo bene.
Io ci ho pensato e ho deciso che non ho molto da dire. Per diversi motivi. Un po' perché molti giornalisti hanno già detto (e parlo di quelli della carta stampata, che quelli della TV hanno fatto dei coccodrilli aberranti). Valli, Ferrara, de Bortoli, Aspesi, Riotta, Lerner sono alcuni di quelli che ho letto e tutti hanno scritto molto meglio di quello che potrei scrivere io. Diciamola tutta, a parte Feltri, direi che qualsiasi giornalista possa scrivere, se non ha già scritto, un pezzo migliore del mio sulla Fallaci.
Non ho molto da dire anche perché la nostra generazione ha vissuto la fallaci solo nella sua ultima fase. Capiamoci, questa era inviata in Vietnam e tutti noi ne abbiamo sentito parlare sul serio solo dopo l'11 settembre. Ok, magari avevate letto Lettera a un bambino mai nato, ma non credo che nessuno di voi possa ricordare i suoi pezzi o le sue interviste. Credo sia stata una grandissima giornalista che ha vissuto gli ultimi anni della sua malattia con un odio e un disprezzo per quanto la circondava (perché ne La rabbia e l'orgoglio se la prende un po' con tutti, mussulmani, papa, italiani, europei, sinistra, destra) che dubito le abbia reso lieve il trapasso. Rispetto la sua morte, ne ammiro la carriera di giornalista, non condivido una virgola di tutti i suoi ultimi lavori.
Per tutto il resto, leggetevi Valli, ne vale la pena.

2- Come detto, abbiamo salutato un'altra ospite della turrita che si sposta per lavoro. Ospite, si fa per dire. Parliamo di una che è arrivata qui n anni fa (dove n tende a tanti) è stata adottata dalla città e, a sua volta, ha adottato la città come propria casa.
E siamo a due solo nell'ultimo mese.
Peccato.
Non sono bravo a sentire la mancanza delle persone in anticipo. Conosco altri più bravi in questo, io sul momento non sento tristezza. Alla fine, penso, parte perché ha trovato lavoro (garantisco, buona notizia anzi ottima). E non riesco proprio a farmi venire la faccia triste al pensiero che non ci si vedrà più come prima. E' strano, non so se mi spiego. Poi, nel tempo, probabilmente sentirò quella mancanza. Anzi, è certo, almeno per quel che riguarda Letizia e Giulia.
Anche perché quando penso ai nuovi ospiti non posso fare a meno di ragionare come un vecchio. Ho già la sensazione che questa generazione ('sti cazzi) sia la peggio gioventù. E mentre saluto amiche che hanno vissuto bologna come fosse loro, accolgo cazzoni integrali che si preparano a trattarla come il loro personale Luna Park.
Perciò, questa la morale: a me mancherete presto, alla città mancate già.
Ah, quasi dimenticavo, in bocca al lupo, Letì.
E in bocca al lupo, Giulia.

3- Sarò breve (come disse l'fdg appena nato). A breve piazzerò un bel link infotraffico per bologna nella mia saidbar (qui de lato, insomma), nel quale inserirò notizie su telecamere accese, preferenziali monitorate, orari di sirio. Perché voglio risultare utile pure io alla società.
In più, chi lo vorrà, potrà darmi l'autorizzazione per ricevere sms sui blocchi del traffico che, lo sapete voi lo so io, a breve partiranno. Per darmi l'ok basta spedirmi un'email (a uno dei miei mille indirizzi ma se non usate quello hotmail come ha fatto un furbone a caso, avete più probabilità che io non la legga dopo 7 mesi).

4- Ultima cosa. Ho aggiornato il post "Ancora" con un po' di foto che trovate qui. Ricordo che cliccando "diapositive" le potete vedere in sequenza.

martedì, settembre 12, 2006

Top faiv

Gioco aperitivo per tutti.
Ok, niente di originale o spettacoloso, ma non si può essere sempre originali e spettacolosi. Avete letto Alta Fedeltà di Hornby? Avete visto il film? Il principio è lo stesso. Voglio da voi la lista dei vostri 5 film.
Che non significa i migliori cinque film della storia.
Appoggiate il Mereghetti e finitela di sforzarvi di decidere se sia più capolavoro Ladri di Biciclette o Uccellacci e Uccellini.
Da voi voglio 5 film che vi vengano in mente in pochi secondi. Se c'è Velluto Blu di Linch, molto bene, se invece c'è Fast and Furious, molto bene lo stesso. Per questa volta, e solo per questa, sono democratico e accetto qualsiasi top 5.
L'unica cosa, accennate a una motivazione. Che ne so, Il tempo delle mele perché ho pianto tantissimo, Shining perché sono riuscito a vederne solo metà dalla paura, dal tramonto all'alba perché era talmente una cazzata che l'ho convinta a trombare e così via (piuttosto che non mettere niente, mi accontento poi pure dei titoli secchi).
Se strappo 4 risposte sono già contento.
Ovviamente comincio io.
p.s.
ah, non più di 5.
è l'unica regola, chi ne scrive di più viene cassato.
troppo facile se no.

mercoledì, settembre 06, 2006

Gita dalla Suzi


Ho aggiunto qualche altra foto. Facile importi sega ma pazienza.
Ah, dimenticavo due cose:
1) Ancora tanti grazie al suzino.
2) Nell'album web, se cliccate su "diapositive" parte uno slideshow (parlando come magnamo, vi fa vedere le foto in sequenza con i commenti cazzoni a fianco).

sabato, settembre 02, 2006

Lunga vita al riccio

Ricorderete la mia campagna AntiPanda (se non la ricordate andatevela a leggere).
Voci false e tendenziose mi vorrebbero nemico degli animali. Per dimostrare quanto sia falso questo pregiudizio nei miei confronti vi parlerò di un animale che mi sta particolarmente a cuore.
Il riccio.
Il riccio è un animale cazzuto. E soprattutto è un animale nostro. Intendo, un riccio in vita vostra lo avrete visto pure voi, no? Magari spiaccicato per strada, però lo avete visto! E chi si preoccupa del riccio? Nessuno. Tutti dietro a quel ciccione fighetto del panda che vive dall'altra parte del globo. Ci pensi il Wung Wung Effe a quello scoreggione cinese viziato!
Ma torniamo al riccio. Avete mai sentito un riccio lamentarsi perché è finito il suo cibo preferito? Io mai. Lui è il classico tipo che dove lo porti a mangiare mangia. Insetti alla griglia (ma anche crudi), serpentelli, rane, va tutto bene. E si impezza pure la cameriera e la cuoca riempiendole di complimenti per la meravigliosa cucina. E poi le tromba, ovviamente, o non si direbbe "scopare come ricci" (avete mai sentito dire "ho scopato come una panda"? No, mica tromba mai quel pirla).
E l'habitat, vogliamo parlare dell'habitat? Vive in posti che "qui erano tutta campagna" ma adesso col cazzo. Gli hanno demolito chilometri di boschi, hanno costruito fabbriche e strade. Ha mai preteso lui 150mila chilometri quadrati coltivati a bambù? No, infatti qualche giorno fa ne ho trovato uno in cortile (da lì l'ispirazione per questa roba che scrivo. Volevo addomesticarlo e farne un riccio da difesa, poi l'ho lasciato dove era). Lui aveva i suoi percorsi abituali e noi li abbiamo tagliati con le nostre strade percorse da missili terra aria che li stirano con notevole regolarità. Eppure nessuno ha pensato di fare delle strisce pedonali per ricci. E se domani metto sotto un riccio nessuno fa una piega. Se però metto sotto un panda, scommetti che ne viene fuori un casino, io divento un mostro da copertina e Bono Vox scrive una canzone dal titotlo Poor Pure Panda?
Bah, che mondo di merda.
Ma il riccio va avanti per la sua strada. Lunga vita al riccio (fanculo al panda).

martedì, agosto 29, 2006

Il ritorno dei puffi

Luglio 1995, Srebrenica, Bosnia Erzegovina. Le truppe di Ratko Mladic si avvicinano alla città bosniaca. Circa 8.000 cittadini bosniaci (mussulmani) chiedono la protezione delle truppe ONU (olandesi) che si trovano in città, 450 fanti e 27 carristi del terzo battaglione aeromobile, comandati dal tenente colonnello Tom Karremans. Gli 8mila civili di Srebrenica ricordano bene la visita del generale ONU Philipe Morillon che solo un mese prima aveva dichiarato la cittadina “zona sicura”, protetta e controllata dai caschi blu e dalla forza internazionale. Fiduciosi, si presentano con i pochi averi e si accampano intorno alla base dei militari olandesi. Il generale aveva dato la propria parola ai bosniaci impauriti. In caso di emergenza – li aveva rassicurati – chiederemo l’intervento dell’aviazione Nato.

In pochi giorni tutto cambia. L’aviazione spiega che non interverrà, le truppe di Karremans si ritirano lasciando Srebrenica in mano a Mladic, che nel frattempo aveva circondato la città.

7.800 è il numero ufficiale delle vittime, la gran parte di queste donne e bambini. In proposito, Bernardo Valli (una dritta: Valli, Romano e Caracciolo sono i nomi da seguire per capirci qualcosa) chiude così un suo articolo, qualche giorno fa: “La cifra delle vittime è incerta. Il disonore di chi ha permesso la strage è sicuro”.

Ora pare tocchi a noi. Sarà l’Italia a guidare l’ennesimo tentativo di peacekeeping operato tramite i caschi blu. E in un gran bel ginepraio, mi sento di dire.
Fortunatamente siamo riusciti ad evitare la responsabilità unica in questo tentativo di pacificazione in un territorio che beve sangue ormai da una cinquantina d’anni (oddio, in realtà ci si ammazza da quelle parti da qualche millennio). Quello stronzo di Chirac pare abbia calato le braghe e abbia deciso di spedire qualche soldato pure lui. Bontà sua.

Certo sarebbe stato più carino da parte di Prodi (e dei generali coi buffi cappelli) far presente a noi tutti che questa è un’operazione cazzuta un bel po’. Che voglio dire?
Riassumiamo. Noi spediamo una manciata di soldati con armamento leggero (perché secondo la carta ONU i puffi non possono girare con degli F16), che non hanno il diritto di sparare un colpo se non per difesa e che possono rimanere su quel territorio fino a quando i due stati sovrani di quelle terre lo consentono. Detta come va detta, se quelli si mettono a sparare sul serio, aspettiamoci un sacco di bare coperte di tricolori, aspettiamoci tante lacrime di politici e tante frasi del cazzo. Perché ne moriranno, e noi non ci siamo abituati a vedere dei nostri soldati morire.

Ah, con questo non voglio dire che la cosa non abbia senso. I caschi blu sono come i poliziotti inglesi di una volta, quelli col fischietto e il manganello. Hanno la forza di un puffo ma hanno una divisa un nome. E a volte sono l’unica speranza. Anche perché non sempre la forza si misura 'a chi ha il cannone più lungo'. Quella bandiera, quei soldati di nazionalità diverse, possono ancora incutere il giusto rispetto in entrambi i contendenti. E infine, piuttosto che far intervenire la scimmia ammaestrata che governa il Paese Più Democratico Del Mondo...

Ma ricordiamoci Srebrenica.
Srebrenica 1
Srebrenica 2
Srebrenica, 10 anni dopo

giovedì, agosto 24, 2006

Riapertura

Ripartire è un po' come morire.
Per cui lo facciamo piano, senza impegno, perché farvi riabituare ai ritmi normali.
Questo è il mio bentornati a voi tutti e badate bene che la citazione è di un certo livello.

“Sì…vaffanculo anche tu - Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita. In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle. In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina. In culo ai Sikh e ai Pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti…puzzano di curry da tutti i pori; mi mandano in paranoia le narici… aspiranti terroristi, e rallentate, cazzo! In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel. In culo ai bottegari Coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica: sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme. In culo ai Russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano…tornatevene da dove cazzo siete venuti! In culo agli Ebrei Ortodossi, che vanno su e giù per la 47a nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell’appartheid. In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita… e Bush e Chaney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WorldCom... In culo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale… e non fatemi parlare dei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni. In culo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant'Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un’audizione per I Soprano. In culo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermesse e i loro carciofi di Calducci da 50 dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate…Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane! In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete…le chiappe, è ora! In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia! In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un weekend all'inferno, e poi gli alleluja degli angeli per il resto dell’eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville. In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno. Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!... In culo a Jackob Elinsky, lamentoso e scontento. In culo a Francio Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia…maledetta puttana! In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore: beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri inneggiando ai Bronx Bombers. In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare. Che gli incendi la distruggano. Che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.

No, no, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l'hai buttato via, BRUTTO TESTA DI CAZZO!”

lunedì, luglio 31, 2006

Saluto!

E vai di saluti estivi!
E' pure tardi.
Ai pochi rimasti riservo un bel pezzo trito e ritrito. Immaginate una bella piazza, un paio di crucche grassocce con gli occhi azzurri che si bagnano nella fontana. Non fate così, è proprio quello che pensate. Un bel servizio sul caldo. Emergenza caldo! Allarme afa! Temperature record! Pericolo! Mettete in salvo vecchi e bambini, è luglio ed è caldo!
Lo ammetto, questo è un mio vecchio cavallo di battaglia. Ma ci sono novità, giuro. Il classico servizio sul caldo di allertava a non mangiare l'abbacchio a pranzo quando ci sono più di 45°. Grazie, vi siamo davvero obbligati per l'avvertimento. Si suggeriva ina altri casi di non cucinare con il forno. Ma non, precisava solerte il giornalista, forse preoccupato di cause dalla smeg, perché la roba cucinata al forno faccia male! Badate bene, si sconsiglia di usare il forno perché il forno produce calore, e quindi si corre il rischio di avere anche più caldo. Ah, poi c'è il suggerimento per i bambini. Dice, non portateli a giocare in mezzo a un campo da calcio alle 14. Mi paiono dritte di un certo livello. Allargherei però la dritta ai campi giochi vicino agli altoforni e alle fabbriche in cui soffiano il vetro. Sai mai, un babbo avesse la brillante idea di portarci il figlio per una partitella.
Sto divagando. Ditemi qualcosa quando divago, cazzo.
Dicevo che ci sono novità sul fronte dei servizi sul caldo. Oggi il giornalista è andato da un medico (se ci sono medici alla lettura o figli di medici, siete pregati di reagire meglio dei farmacisti, se non altro per dimostrare maggior senso dell'umorismo. tanto sappiamo tutti che siete stronzi voi come loro). Il medico, si è presentato tutto serio e a braccia conserte (avete notato che sono la categoria che conserge maggiormente le braccia?). Con aria grave ha ordinato una serie di cure per evitare il caldo.
"Bisogna bere molto [e fin qui, non grandi novità] ma evitare le bevande gassate e zuccherate [alè, via la coca-cola!], le bevande contenenti caffeina o eccitanti [e via anche té freddo e il caffé scecherato (non ci cascate)] e tutte le bevande alcoliche [questa poi...]"
Facciamo a capirci. Avete presente quella sensazione di arsura che vi prende quando uscite da lavorare e vi fermate a fare un bell'aperitivo? E avete presente quelle belle birre gelate? E quelle bocce di prosecco (se siete medici, probabilmente champagne) dentro il ghiaccio? Ecco, le lasciate dove sono e ordinate un bel bicchierone d'acqua. Liscia, che le bevande gassate fanno male.
"Quando è caldo - ricomincia il doktor - si deve evitare che il corpo produca altro caldo [la seguo come il procione segue la gnocca, vada theDoc], quindi si dovrebbe evitare ogni movimento[...]"
Cioè, mi faccia capire, il suggerimento è stare immobili? A parte che lo hanno già inventato, si chiama siesta e lo pratica tutta l'america latina (e non a caso tutta l'america latina fa la fame, non lavorano tutto il pomeriggio perché è caldo!). A parte ciò, dicevo, che cazzo di suggerimenti sono? Se superiamo i 30° ci mettiamo tutti a letto con una cannuccia attaccata a una cisterna d'acqua?
Va beh, gente, fa caldo, cercate di capire e state bene tutti. Amici, nemici, e chi non so nemmeno chi sia. Statemi tutti benone.
m.

lunedì, luglio 24, 2006

Ancora

La berta non era quella messa peggio (foto per tutti)
Dice, ancora che?
Ancora una laurea, ancora una festa, ancora spritz e ancora gente che sta male. Dove per gente si intende poi sempre la stessa persona. Che proprio non ce la fa a superare una festa senza un day after da tregenda.
Partiamo un po' più addietro, per far capire anche ai pochi assenti. Laurea della PiùGiovane, morosa, come noto, del Figlio di un Giudice. Il tutto si svolge nella grande casa di campagna che tutti conoscete, l'atmosfera è gentilmente offerta da Ghiri che procura 4 casse da 600 W, sufficienti a svegliare la vallata e infastidire i cinghiali dei paraggi. Il nettare lo offre la festeggiata ed è composto, per la gran parte, da fratello Spritz, nella versione ormai ampiamente collaudata che ormai tutti conoscete.
Se mi è concessa una parentesi, noi questo spritz lo dovremmo brevettare. Non ho ancora conosciuto qualcuno che lo schifi e, cosa piuttosto importante, spinge anche i bevitori meno abituali (e soprattutto le bevitrici meno abituali) oltre le abituali soglie di ebrezza. Si intuisce facilmente business clamoroso.
La festa parte bene ma si trasforma presto in una battaglia campale con feriti e contusi. Brevemente: uno si spacca un gomito per le scale, un altro perde l'uso di una mano perché qualche stronzo gli chiude le dita nella porta, qualcun'altra sfrombola per terra perché il machi di turno cerca di sollevarla senza avere il metro esatto delle proprie condizioni psicofisiche.
E poi c'è il padrone di casa.
Che si sveglia la mattina annunciando che non sta bene e che probabilmente vomiterà tutto il giorno. E, detto fatto, vomitata tutto il giorno fu. E fu sera e fu mattina. La festeggiata, quella, ricordiamolo, che avrebbe dovuto ridursi uno schifo, non può nemmeno recuperare in tranquillità dalla propria cassa. No. Le tocca passare la giornata al capezzale del povero infermo.
Per ora ho finito. Scusate ma passo in fretta e, a dirla tutta, non credo di essere nemmeno la persona più adatta a raccontare di questa festa. Non è che fossi, per così dire, al massimo della forma.
State benone.

giovedì, luglio 20, 2006

The blogger

Dice:
La mia lunga gavetta di chat mi aveva insegnato che Internet è una piazza che si bazzica anche, se non principalmente, con finalità di copula, o nella più ingenua delle ipotesi è un teatro dove tutti si imbellettano per sembrare un po' meglio. Il delfino venticinquenne di Milano è spesso un vecchietto di Caronno Pertusella, e l'ammaliante monsieur del sesso di Ventimiglia è facilmente un invalido di Trapani. Come questi baldi giovani siano alfine riusciti a trascinarmi nelle coltri del loro letto, rimane un mistero: l'ipotesi più accreditata sostiene che abbiano fatto leva su dei punti molli del mio narcisismo e che io abbia, naturalmente, abboccato.
Il luogo comune secondo il quale i blogger sono narcisisti è infatti assolutamente fondato: oltre ad essere io stessa un esempio da manuale del narcisismo globale, il tasso di narcisisti in cui sono incappata è di fatto pari al numero di blogger incontrati. Le persone che amano solo stesse sono spesso non pienamente ricambiate - da sé stesse, ovviamente - a causa della loro residua intelligenza, che gli fa capire che trascorrere la vita in libidinosa contemplazione del proprio ombelico è cosa contraria al giusto diritto delle genti. Ergo, sono dannate a piacersi e detestarsi, piacersi e detestarsi, piacersi e detestarsi in loop. Gli esiti possibili sono sostanzialmente due: quello monastico, nel quale prevale il senso critico, per cui la punizione e la mortificazione della carne diventano l'ultima frontiera del narcisismo; o quello edonistico, in cui si ottunde l'intelligenza a forza di sostanze chimiche, o di contrazione sul reality del momento, o di speculazioni filosofiche assolutamente infondate, e ci si masturba fino alla consunzione. Inutile che vi sto a dire che ho incontrato solo soggetti del secondo tipo. Segaioli persi.
Autrice del pezzo soprastante la pulsatilla che trovate linkabile qui a fianco.
Ora, pubblicità a parte, in quanto nanoblogger mi sento pure un po' chiamato in causa. E non mi ritrovo affatto nel ritratto di cui sopra.
Ma, non escludo possibilità alcuna e chiedo a voi un parere spassionato.

domenica, luglio 16, 2006

iComplimenti

A questo giro vi voglio fare piangere.
Eh già.
Non fate così, alzate i piedi e non rompete i coglioni.
Si parla ovviamente del fresco dottore. E occhei, iComplimenti per la laurea li avete già fatti. E' stato bravo, ha preso i suoi 5 punti di tesi e non ha mai detto "praticamente" durante la discussione.
Ma quella è già roba vecchia e poi alzi la mano chi non ha pensato ERA POI ORA, CHE SEI VECCHIO!.
Insomma, iComplimenti questa volta Woland (oddddio, la terza persona di Tomba e Vieri, sarà delirio di onnipotenza o semplice schizofrenia?) li vuole fare per la riuscita festa di laurea. Ho trovato quasi commovente questa grossa riunione di ex-giovani in spiaggia. Piacevole, in effetti, più che commovente. Quindi grazie al dottore, sul serio.
Ma non voglio raccontare la serata. Gli unici che potrebbero essere interessati erano presenti, dunque sanno benissimo come è andata. Ricordiamo solo qualche fotogramma, i primi che mi vengono in mente.
- Babbo e mamma sotto l'ombrellone. Il babbo studia a memoria l'inserto della gazza, ora potete chiedergli anche il nome di ogni singolo fotografo free-lance. Però è uno stronzo perché non ci ha comprato il gelato.
- Il presidente che arriva al tramonto dopo avere dispensato consigli e dritte sulla strada migliore. Si narra abbia fatto il tratto Bologna-Marina di Ravenna in 22 minuti e 35 secondi utilizzando una strada sotteranea che solo lui, suo padre e moggi conoscono. Poi pretende di parcheggiare sotto l'ombrellone e perde intorno alle 5 ore girando inutilmente avanti e indietro per il lungomare. Appena arrivato, sfodera un sorriso fintissimo e vuole convincere gli astanti di essere partito massimo un'oretta prima. Ridevano anche i gabbiani.
- Il dottore che finalmente molla un attimo quello stramaledetto freno a mano e decide di superare la fatidica soglia birra media - birra piccola - birretta piccolina. Si riduce in condizioni discretamente bieche e ricorda a tutti quanto può essere scassa coglioni quando beve. Se ne rende conto anche la Suzi che si pente subito di averlo fatto bere. Molto, molto bene.
- La collezione di buzze alcoliche bene in vista che strideva allegramente con lo spettacolo triste di una serie di palestrati noiosissimi accampati lì vicino. Bastava guardare le facce per capire che la birra rende molto più felici della panca e del bilancere. Anche perché se poi sei infisicato e depilato devi tenere sempre quella faccia da duro chestattiattentootirompoilculo. E non deve essere facile.
- Il barcellonese che sfregia con una ciabattata in faccia l'fdg. Se devo fare il difensore del Procione in tribunale mi presnto così: "Vostro onore, è la centosettantesima volta che capita.
Ci sarà un motivo, cazzo?!? Ho finito".
Mi fermo, sperando, sai mai, che qualcuno abbia altro da dire.
p.s.
se poi qualcuno ha foto pubblicabili, il mio indirizzo email lo avete, provvedo subito.

giovedì, luglio 13, 2006

Zinedine e Canal plus


Ricevo e volentieri pubblico:

Beh, pero' questi qua di canal plus potevano fare qualcosina di meglio che metter li' un burattino ad assecondare l'umore del francese medio. E la supremazia culturale? Eeh? Si lasciava sfogare il duro e puro Zizou (minchia che soprannome da gladiatore! incute terrore solo a sentirlo! vuoi dire che Minou, Matisse e Bizet in realta' erano tre pantere e se la sarebbero cavata rilassati anche senza Romeo?) e poi gli si sottoponeva un filmatino.
Dopo l'intro di Vieri "sono piu' uomo io che tutti voi messi insieme", Henry che fa finta di subire una botta in faccia non mi ricordo contro chi (fucking diver, direbbero i perdentoni d'Albione), Malouda che tira un calcio da dietro (autentica merda) a Grosso in barriera sulla punizione di Pirlo a un quarto d'ora dalla fine (anche Grosso e' un Uomo, sapete? e una reazione proporzionata al SMZ - Sistema Metrico Zidane - sarebbe stata senz'altro l'estrazione dal calzettone di un coltello a serramanico), un paio di primi piani di Domenech a titolo esemplificativo. E anche, volendo essere un po' maliziosi, Abidal che dopo il rigore fa un gesto verso Buffon come a dire: "adesso tirati su". E poi, massi' va', lo stesso Malouda che si guadagna un posto come stuntman nel prossimo capitolo di Missione Impossibile volando a planare sull'azione del rigore, sfiorato (forse) da Materazzi.
"Monsieur Zidane, come giudica questi episodi? Esempi di sportività?".
Sull'inevitabile silenzio imbarazzato dell'Uomo si poteva anche rincarare la dose, chiedendo a bruciapelo: "Monsu' Zizou', sara' mica stata la prima volta in 20 anni di carriera che ha sentito offese di quel tipo?".
Alla riposta affermativa di uno Zidane ringalluzzito, si tirava fuori a tradimento un calciatore (anche semi) professionista a caso, con una decina d'anni d' esperienza e gli si ripeteva la domanda. se il tipo rispondeva un numero inferiore a 1000, gli si chiedeva: "ma lei ha giocato nel Paese delle Meraviglie?". E per finire, si tirava fuori un bel labiale dell'Uomo che da' del "hijo de puta" (sostiene Caressa, ci sono le prove) ad un avversario spagnolo durante gli ottavi di finale. Poi ci si collegava in diretta con la Mamma offesa ma vendicata nell'onore e le si domandava: "Signora, ritiene sia il caso di servire i testicoli del suo pargolo su un piatto - de porcelaine de Limoges, naturellement - alla povera madre dell'ancora piu' derelitto calciatore spagnolo?".
A quel punto si poteva staccare sulla pubblicita' con Zizou in lacrime che urlava "si'! si'! sono stato un coglione. anzi, due, perche' la Mamma ha sempre ragione. di primissima. e voi francesi, piantatela li'. bisogna saper perdere, stiamo facendo una figuraccia!".
Grandeur di 'sta minchia

mercoledì, luglio 12, 2006

This is the end

This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end

Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
Ill never look into your eyes...again

Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need...of some...strangers hand
In a...desperate land

Lost in a roman...wilderness of pain
And all the children are insane
All the children are insane
Waiting for the summer rain, yeah

Theres danger on the edge of town
Ride the kings highway, baby
Weird scenes inside the gold mine
Ride the highway west, baby

Ride the snake, ride the snake
To the lake, the ancient lake, baby
The snake is long, seven miles
Ride the snake...hes old, and his skin is cold

The west is the best
The west is the best
Get here, and well do the rest

The blue bus is callin us
The blue bus is callin us
Driver, where you taken us

The killer awoke before dawn, he put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went into the room where his sister lived, and...then he
Paid a visit to his brother, and then he
He walked on down the hall, and
And he came to a door...and he looked inside
Father, yes son, I want to kill you
Mother...i want to...fuck you

Cmon baby, take a chance with us
Cmon baby, take a chance with us
Cmon baby, take a chance with us
And meet me at the back of the blue bus
Doin a blue rock
On a blue bus
Doin a blue rock
Cmon, yeah

Kill, kill, kill, kill, kill, kill

This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end

It hurts to set you free
But youll never follow me
The end of laughter and soft lies
The end of nights we tried to die

This is the end


Avevo detto che non avrei parlato più di una volta all'anno di basket.
Però c'è un però. Anzi, sono due. Il primo però è che stanno succedendo (o sono già successe) cose e fatti straordinari. Il secondo però è che tanto qui non caga la mossa nessuno, di conseguenza vado dritto per la mia strada, alla faccia dei lurkers che siete.
La Fortitudo chiude oggi un capitolo e, facilmente, chiude oggi la propria esistenza tutta. Finisce le mani di tal Martinelli, personaggio infame, un pirata. Le probabilità che questo tizio non abbia intenzione di demolire tutto rasentano lo zero. Perché? Perché il basket è un affare in perdita. O lo fai per passione (e perché mai 'sto tizio dovrebbe averne, ha appena cercato di comprare l'Aquila pallavolo) o lo fai per ripulire soldi che sporchi in altri affari.
Barrate B e salutate la Fortitudo, questa volta per davvero.
E sia.

venerdì, luglio 07, 2006

2 cose

Per cominciare, come promesso, ecco il commento di caressa degli ultimi minuti di Italia-Germania. Subito dopo alcuni colleghi.
1) Caressa
2) Il messicano
3) L'argentino con Maradona a far da spalla
4) L'inglese
5) Il giappanese
6) Il brasiliano
7) L'austriaco
8) Il tedesco

Seconda cosa.
Molti di voi sapranno che lunedì un tale si laurea. Ma che bravo, me che bello, ma come siamo tutti felici per lui e blablabla.
Fatti gli opportuni in bocca al lupo, un po' di consigli agli amici. Non limitatevi alle solite frasi noiose di complimenti! Dottore del buco del culo e simili. Ho trovato per voi il modo per risolvere i problemi di fantasia. Ecco un paio di ottimi siti che vi possono dare dei suggerimenti:
Uno
e due

Per dire:
I tuoi pensieri diventano parole che si trasformano in azioni e saranno le tue azioni a creare il tuo futuro!
Questo è uno spettacolo. C'è il laureato ubriaco fradicio, con una corona d'allora spelacchiata in testa, un sigaro nel naso e una bottiglia di prosecco nella tasca della giacca. Tu vai da lui e gli racconti sta vaccata senza un senso logico. Questa me la segno perché la voglio usare.

Un augurio sincero per un traguardo importante.
Non male anche questo. Avevo bisogno di andare su un sito internet, non arrivavo da solo a scrivere una roba tanto elaborata.

Ciao Dottore…niente arie mi raccomando!
Un bell'invito a non scoreggiare al dottore. In effetti dopo la laurea non sta bene.

Ciao Dottoressa, Ho saputo che ti sei laureata! CONGRATULAZIONI. E' una bella sensazione aver fatto questa conquista vero? Di nuovo AUGURI
Questo è il classico sms di una che è incazzata perché è 7 anni fuori corso e sa che non si laureerà mai. Per dispetto non va nemmeno alla festa e manda un sms fingendo indifferenza (ho saputo che...).

mercoledì, luglio 05, 2006

Frasi sparse

"Boicottiamo la pizza! Andremo in finale anche senza Frings" (Bild)
Viene naturale uno sbrigativo ma secco gesto dell'ombrello ai cruccacci. Che a questo giro hanno veramente rotto i coglioni. Dalle accuse di Der Spiegel alle caricature che la tv tedesca ha presentato dell'italiano pizzaiolo ingellato e cazzone. Che poi sarebbe anche un po' vero ma non accetto critiche da gente che ha messo in panchina un tizio che a Milano chiamavano la Pantegana Bionda.
Per quanto riguarda la Bild, giusto ricordare che trattasi di giornale spazzatura. Un incrocio tra Carlino e Novella2000, 'na porcheria, insomma. La stampa tedesca è altra cosa. Ugualmente, fate tutti ciao con la manina agli amici teteschi. Ciaoooo! Ciaoooo!

"Io quel decreto non lo firmo" (Clemente Mastella)
Quel decreto è il decreto Bersani. Si tratta della cosa migliore vista negli ultimi anni. E' una roba talmente chiara e concreta da non risultare né di destra, né di sinistra. Sono liberalizzazioni ovvie che ci affiancano al resto del pianeta. Oh, non parliamo di salvezza per il Paese. Piccole cose ma reali, come la possibilità di prendere un taxi o quella di vendere la macchina senza versare un balzello medioevale al signore del castello. Sfido uno qualsiasi degli oppositori di questa riforma (anche tra i lettori del blog) a trovare un Paese occidentale che presenti le stesse norme corporativiste che ci troviamo noi oggi. Blocchi protezionisti per alcune categorie privilegiate che, non si sa bene perché, si sentono in diritto di fare quel cazzo che vogliono nel loro orticello (tra l'altro alla faccia del Mercato, quello che con la M maiuscola che la dovrebbe fare da padrone nell'occidente capitalista).
Ma torniamo al Ministro della Giustizia. Si oppone alla parte di decreto che toglierebbe ai notai il gusto di scucire 300 euro a tutti quelli che comprano una macchina usata. Perché resta un mistero imprescrutabile. Anzi no. I notai hanno fatto una telefonata a questa gran testa di cazzo e lui, servile e meschino, si oppone. Provo veramente nausea, caro Mastella (e sul decreto aggiungo il pensiero di Riotta)

"E' un processo politico contro di me"
Il riferimento è al processo sul calcio, l'autore non lo cito nemmeno. Lo ha già detto tante di quelle volte da risultare ormai patetico. Qualsiasi processo pare si sviluppi per fregare lui. Si tratta di mandare in C1 la Juve? E' un processo contro di lui. Si indaga su Sottile e sui pompini della Gregoraci? Processo contro di lui. Arrestato Provenzano? I giudici ce l'hanno con lui.
Siamo al delirio di onnipotenza.

"Forse non sono più bella come prima. Forse gli anni si iniziano a notare" (Giselle Bundchen, 25 anni)
Sì, come no! Mi pare urgente organizzare una collettona per Gisella che ha palesemente bisogno di un buon chirurgo plastico.

mercoledì, giugno 28, 2006

Liberté per i motoriné


Ieri sera mi recai in quel di Casalecchio nel Reno con lo scooter.
E fin qui, odo lontani chissenefrega tonanti.
Sono stato a Casalecchio, dicevo, e a un semaforo mi sono trovato affiancato a due classici truzzi in scooter. Avete presente il quattordicenne che ha smaragliato alla morte il suo sr? Li ho guardati e ho notato l'orgoglio tipico di chi pensa di avere creato un capolavoro della tecnica.
Per guadagnare 0,2 km/h sarebbe disposto a sostituire la carena con una in fibra di carbonio che costa 7mila euro. La marmitta è rigorosamente rovesciata, se compie un paio di giri su sé stessa meglio ancora. Adesivi dai colori più improbabili urlano dai fianchi del mezzo avvenieristico nomi che tutti conosciamo: Malossi, Arrow e so on.
I due fanciulli si sono posizionati sulla linea bianca dando colpi decisi al gas. Vrrrrrum, vrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrum!!!
Lo scooter avanza di tipo mezzo metro, il mini centauro stringe il freno anteriore e lascia che la motoretta lo costringa a quel tipico saltino in avanti, così, per vedere se gli amortizzatori fanno il loro dovere.
Non stanno più nella pelle, sono carichi come molle. Cazzo, diventi verde o no? Il piede è pronto a dare la spinta da skate, il busto in avanti per diminuire l'atrito, l'integrale (perché a quell'età l'integrale non fa sfigato, fa moto e quindi fa figo) è perfettamente chiuso.
Verde.
Mi aspetto di vederli sfrecciare avanti a tutti.
Macché. Io è un cinquantenne col majestic partiamo, diamo a tutti e due un po' di polvere e passiamo il semaforo dopo con un bel giallo acceso. I due maghi della marmitta si beccano il rosso e ricominciano il loro siparietto sgasante, nel mio specchietto retrovisore.
Mi è venuta un po' di tristezza. Il quattordicenne in scooter, da quando il mondo è mondo, tamarro o fighetto che sia, ha sempre avuto un solo enorme vantaggio rispetto al resto del pianeta motorizzato. Semaforo, partenza, annusate tutti la puzza di benzina e olio bruciato del mio 50cc.
I quattordicenni di oggi invece, possono elaborare quel cazzo che vogliono, quando si trovano a un semaforo, ci sono sempre almeno quattro vecchi merdi con i loro scuteroni che solo con un leggero movimento del polso li asfaltano alla grande. Noi non diamo spinta pelvica, non ci uniamo spirito e corpo al mezzo, non ci spalmiamo sul manubrio e non teniamo nemmeno i piedi a 7 mm dal suolo. Non meritiamo di bruciare questi ragazzi che sudano e lavorano solo per vincere la gara al semaforo.
Le conseguenze di questa ingiustizia sociale sono nefaste e hanno in genere nomi francesi tipo Ligier. Eh sì, perché questi, delusi dalla sconfitta semaforica, si buttano su quelle merde di microcar. Si inscatolano, accendono l'autoradio, fanno il fummafumma. E dalla microcar al geans rich e alla scarpa di gucci con lo strappo, il passo è molto breve. Una generazione rovinata per colpa degli scuteroni. Che tristezza.
Meditate, gente.

p.s.
qualcuno mi ha accennato la volontà di acquistare una microcar (non dirò chi per difendere il suo buon nome). Ecco il risultato di un crash test contro una twingo (immagina contro un cayenne [e a milano ci sono più cayenne che twingo, te lo garantisco])

lunedì, giugno 26, 2006

Steek Huzzie

Post interlocutorio e pensoso dal titolo criptico ma nemmeno troppo.

Le recenti vicende blogghistiche hanno aperto scenari interessanti (non positivi, non negativi, interessanti, che meriterebbero ricerca e riflessione, per intenderci).
La colonna alla vostra destra (alla mia sinistra) contiene alcune informazioni interessanti. Ci sono gli ultimi deliri postati, ci sono un paio di link a blog più o meno interessanti, c'è una citazione presa dal libro cui tutta la baracca qui presente si ispira e c'è, in fondo, un avvertimento.
Lo avete letto?
No eh.
Va bé (o vabbé, oppure va beh), pazienza.
Oggi fisso due o tre caratteristiche del bloggaccio che leggete.
Perché il gran ballo di Woland?
Woland è il diavolo ne Il Maestro e Margherita, diavolo che organizza, nella seconda parte del libro, un "Gran ballo" con invitati tutti i dannati più illustri che riemergono dalle fiamme per rendere omaggio, per una sola notte, al loro signore e alla dama che l'accompagna.
Il motivo per cui mi ispiro all'opera di Bulgakov è che amo l'ironia che lo riempie. Il modo surreale che il buon Bulghi (come lo chiamiamo noi amici) adotta per criticare la società moscovita del periodo comunista. La critica è feroce ma nascosta da una serie di invenzioni del tutto irrazionali oltre che dal racconto minuzioso di piccole storie. Il fatto poi che il regime comunista (e baffone in particolare) non ne amassero lo stile e lo abbiano trattato come un traditore, non può che renderlo ancora più simpatico.
Mi rendo conto di non essere stato affatto originale. Prima di me si sono ispirati al vecchio ucraino Salman Rushdie (Versetti satanici), Rolling Stones (Simpathy for the devil), Pearl Jam (Pilate), Franz Ferdinand (Love and Destroy). E mi rendo conto di non poter arrivare allo stile del Bulghi. Perciò risparmiatemi avvertimenti furbi del tipo: "Ueh, guarda che tu non sei mica Bulgakov!".
Comunque, non vorrei mi prendeste troppo sul serio. L'ho chiarito anche nella saidbar, se vi ho offeso, lo si è fatto con ironia, non con cattiveria, dunque non me ne vogliate male. E lo dico non certo per scusarmi con il tizio che ha deciso di ridicolizzare sé stesso pochi giorni fa, quanto per avvertire tutti, amici e nemici. Non facevo una campagna contro i farmacisti. E non ne farò contro gli avvocati (che pure mi stanno sul cazzo tanto quanto quelli che lavorano in banca) perché sono grande a sufficienza da sapere che con le categorie ci si diverte ma non ci si prende. Mi limito a notare quelle che per me sono piccole, buffe, incongruenze del nostro glorioso mondo occidentale. E lo faccio raccontando un po' di fatti (dove il Kaunas, il Nano e lo Zio visti sabato non centrano nulla) e un sacco di pugnette.
Da qui il titolo. Ti senti offeso, preso in mezzo, chiamato in causa? Puoi chiamare il mio amico Steek Huzzie, sarà lieto di aiutarti.
Statemi benone.