giovedì, agosto 28, 2008

A Bologna gli uffizi e san marco ci fanno un pippa, ci fanno

Non si vedono margini di ripresa per la turrita e a dimostrarlo una splendida polemica sul Corriere bolognoide.
Nello specifico si contende di hotel e i protagonisti sono un paio di rappresentanti di gruppi di potere locali. Da una parte l’ex capo della baracca dei commercianti Bruno Filetti (un uomo che ha la mia stima un po’ più di una zanzara tigre e un po’ meno del cane di paris hilton) dall’altra tal Celso de Scrilli (un nome che già dice molto), presidente di Federalberghi.

Il Filetti, come tutti gli ex qualcosa, si scopre improvvisamente uomo di mondo e dichiara che a Bologna gli hotel sono pochi e cari, che serve a poco una compagnia low cost sul Marconi (la ryanair) se poi dormire costa più che volare e altre amenità perfettamente note a chiunque viva qui o abbia provato a dormire una notte nella patria del comunisconsumismo (poteva dirlo quando non era ex capo della baracca dei commercianti ma vabbè, prima poi qualcuno gli avrebbe chiesto di fare qualcosa invece che parlare, sarebbe stato un problema).

La risposta dell’ottimo Celso finisce di diritto nella leggenda, per questo mi limito a virgolettare:

“Bologna, almeno nelle strutture alberghiere è già low cost. I prezzi sono tra i più bassi in Italia, di sicuro la nostra città è più economica di Firenze e Venezia”

E’ commentabile un genialoide che per dimostrare che la sua città - carina ma con due torri, tre piazze, sette chiese e un museo - è economica, la paragona a due tra le dieci città* più belle e ricche d’arte del mondo? E perché il corriere ha titolato “La città è low cost, ma non sanno venderla” e non “Celso: ‘Sono un idiota e me ne vanto pure sui giornali’”? Quando vi dico che è necessaria una lotta armata generazionale che costringa tutta questa classe dirigibile alla pensione coatta, perché non impugnate con me pesanti mazze e forconi?

*la stima “due tra le dieci” è del tutto approssimativa e non si basa su un’indagine commissionata da associazioni serie e stimate come, ad esempio, federalberghi.


ps

mi scuso molto per non aver risposto ai saluti dei quattro americani

domenica, agosto 24, 2008

Ridi, pagliaccia!

Voglio dire anche io la mia cazzata sulle olimpiadi.
Per come la vedo io gli sportivi quando sportivano fanno la loro bella fatica.
Per questo sudano, si incazzano, si deprimono o escono di senno dalla gioia.
E non è che stan lì a pensare cosa penseranno tutti della mia faccia, stan pensando a quel che fanno.
Espressioni di sforzo fisico tipo questa
O di commozione
O magari semplicemente di attenzione a dove finisce la palla
O anche lo sbraco di un'esultanza ben poco femminile
O l'espressione di terrore di chi si sta per fare un gran male
O solo il volto concentrato di chi deve fare il meglio




Ecco, poi ci sono alcuni sport che non concepisco, nei quali chi li pratica (e che io sappia sono solo sport femminili) deve sorridere sempre, a prescindere.


Ma che cazzo di voglia possono mai avere di ridere in queste posizioni secondo voi?
Liberatele, lasciatele respirare!

martedì, agosto 19, 2008

Si stava meglio quando si stava meglio


In Croazia ho imparato che:
"Barca è facile, barca non è filosofia"
Porterò questa perla di saggezza sempre con me.
Notare che l'autore si è poi lanciato in questa discussione:
"Di dove sei? Roma?"
"No, Bologna"
"Bologna! Avevo capito da accento! Bella città Bologna, io deve andare una volta"
"Eh già"
"Mio amico lavora a Bologna, ma Bologna grande tu non credo conosce"
"Non credo, no. Ma tu come mai sai così bene l'italiano?"
"Io tifo Roma, ogni anno vado per derby."
"..."

ps
ho messo qualche foto su flickr, vi ricordate tutti l'indirizzo, vero?

venerdì, agosto 08, 2008

Quesiti destati d'estate

Ultime ore prima della grande fuga.
Un quesito volante.

Ma che senso ha la marcia? E' uno sport? C'è qualcosa di più ridicolo? Dice "Consiste in una progressione costante ed armonica di passi eseguita in modo tale che l'atleta mantenga sempre il contatto con il terreno almeno con uno dei due arti inferiori, senza che si verifichi una perdita di contatto evidente (cioè percepibile dall'occhio umano). La gamba avanzante deve essere tesa (cioè non piegata al ginocchio) dal momento del primo contatto con il terreno sino alla posizione verticale".
A parte che "armonica" direi poco. Voglio conoscere il tipo cui è venuta in mente 'sta tortura di tenere sempre un arto inferiore a contatto del suolo. Ma perché!?

mercoledì, agosto 06, 2008

Vagine e lapidi

Rosalinda Celentano (who?) annuncia al mondo, tramite corriere della sera: "Ho messo una lapide sulla mia vagina".
La risposta di Rocco Siffredi: "Ho messo una vagina sulla mia lapide, a imperitura memoria"
Ma la Gregoraci non ci sta: "Ho messo una lapide nella mia vagina"!



E nessuno ha ancora affermato "La lapide è mia e la gestisco io. Per la vagina invece son 50 euro".
Ma siamo fiduciosi.