mercoledì, dicembre 01, 2010

Il clima (post numero 7.643 sull'argomento)

Avete presente quel che si dice a Bologna?
Che c'è il clima più di merda del mondo perché d'inverno fa freddo e d'estate fa caldo (una frase che, a leggerla lentamente, fa sembrare idiota chiunque la pronunci)?
E quell'altra storia che siccome è umido quando qui ci son 3 gradi si sta peggio che nei paesi del nord, che lassù almeno è secco secco e anche se ci sono -10 si resiste bene lo stesso, non è che faccia caldo, ma almeno non ti prende le ossa come qui, boia di una mastella?
Ce l'avete presente 'sta cosa?

Ecco, è una stronzata.
Son stato a Brema, Germania, tre giorni. C'era il sole e c'era una temperatura intorno ai -4 gradi. E non si resisteva per un cazzo meglio che qui, oggi, che di gradi ne facciamo 3 e che abbiamo pure sta pioggerellina merda tipo blade runner.

ps
clima a parte, la sensazione netta di non stare in un paese di merda è deprimente. per chi poi in un paese di merda deve tornare, si intende.

martedì, novembre 23, 2010

Siamo un grande popolo o no? No!

Vi sconsiglio di forare questa settimana.
Almeno qui, nella già dotta bologna, ora pecora bologna.
Io ho fatto la cazzata di pestare una vite. Ovviamente di notte, quando uno sta tornando a casa e ne ha proprio voglia.
Mea culpa, lo riconosco.
Mi sono incazzato un po' poi mi sono accorto che la vita era rimasta incastrata lasciando la gomma gonfia.
Soccia che bazza, ho esclamato, tanto per non far capire le mie origini.

Mi sono coricato (bello o no, "coricato"? sa di vecchio, come salutare con "di nuovo") più tranquillo, pensando che in una mezz'ora, la mattina dopo, avrei risolto tutto.

Col cazzo, come direbbero al Rotari Club.

Non avevo fatto i conti con la lobotomia straripante della popolazione indigena. Popolazione che, shakerata da un misto di tg allarmisti e meteo catastrofisti, si è accalcata tutta dentro la totalità dei gommisti cittadini per montare le fatidiche gomme termiche. E' bastato che quel portasfiga di ilmeteo.it parlasse nevischio venerdì sera e che dai tg arrivassero notizie sparse di obbligo di gomme termiche per gettare nel panico l'interà popolazione. O almeno questo pareva in mattinata. Il mio abituale gommista (ex abituale gommista, da questa mattina) mi ha risposto che poteva riparare la mia gomma settimana prossima.
Nel tempo che ho passato lì, a fissarlo stupito in attesa che mi rivelasse "dai, sto scherzando, passa a prenderlo a mezzogiorno" ho visto almeno 7 persone entrare chiedendo di cambiare urgentemente le gomme delle propria auto. Almeno 3 di queste persone erano signore che massimo massimo la macchina la usano per portare i pargoli nella scuola che sta a 137 metri. Considerato che dovrebbe nevicare venerdì e che siamo ormai in piena stagione scioperi/occupazioni, direi che la signora potrebbe pure stare serena, sabato i suoi figli a scuola non ci vanno di sicuro.

Mi sono spostato da un secondo gommista che mi ha guardato con un misto di pietà e derisione e mi ha annunciato che purtroppo è tutto prenotato. Me lo ha detto in 40 minuti circa, tra una telefona e l'altra, con le quali una serie di pazzi prenotavano l'acquisto di treni e treni di gomme termiche, a prezzi che sentivo alzarsi come a un'asta. 400 euro, 430 signora perché devo far lavorare i miei in straordinario, per 800 euro gliele monto io domenica mattina tra le 4 e le 4.20 antimeridiane. No, mi spiace, più tardi non posso perché alle 4.30 ho un appuntamento davanti al palazzo della mercanzia per montare le termiche al macchinino 50 cc di un sanluigino.
Di fronte a tale solerzia mi sono scusato per la mancata prenotazione. Potevo pensarci prima di forare, coglione che non sono altro.

Un terzo gommista, infine, mi ha fatto l'enorme favore di ripararmi la gomma. Quando sono andato a prendere il mezzo mi ha accolto come se avesse appena fatto un miracolo. Pare che un suo dipendente abbia saltato il pranzo per riparare la mia gomma. Vi giuro che mi ha detto così. Chiosando con un "era l'unico modo possibile" molto, molto serio.

A quel punto mi ha giustamente chiesto 25 € per riparare una merda di gomma. Si facesse inculare da uno senza gomme termiche.

ps
voglio vedere neve a palate venerdì, sia chiaro

giovedì, novembre 04, 2010

Cose dell'altro mondo

A subdued President Obama acknowledged the drubbing his party took at the polls on Tuesday night, promising to “work harder” to build consensus and admitting that it had been a long night for him.

“Some election nights are more fun than others,” he told reporters in the East Room of the White House. “Some are exhilarating. Some are humbling.”

He said that he had to take “direct responsibility” for the failure to repair the nation’s economic fortunes. (Ny Times)

Commovente.
E se non lo trovate commovente, ditemi chi è stato l'ultimo politico italiano che, perse le elezioni, abbia detto "ho perso le elezioni".

sabato, ottobre 23, 2010

Quelli che recensiscono

Mi sono imbattuto in un blog.
Si chiama Le recensioni di Titti e, come da titolo, passa in rivista i locali di bologna e dintorni commentandone pregi e difetti.
Fin qui niente di male. Anzi, lo si trova facilmente gugolando (bella merda di neologismo, lo so) il nome di diversi locali, segnale chiaro di un buon successo del blog stesso.

Il problema - si fa per dire - è che le recensioni dello stesso blog sono terribili, mal scritte e prendono in considerazione solo gli aspetti meno interessanti per definire un bar, pub, enoteca. Che sarebbero affari suoi della blogger (casa sua, faccia quel che vuole), non fosse che il blog si autodefinisce "al servizio della verità" e che "ha il coraggio di non essere buonista".
E già una buona dose di latte ai maroni sale.
Ho cercato allora, disperatamente, una traccia di autoironia. Niente, da nessuna parte, in nessun post o risposta ai commenti si trova il minimo segnale di alleggerimento. L'intero blog altro non è che un blocco monolitico di certezze, ogni frase è una pietra inamovibile garantita dal titolo di giornalista del quale la blogger si fregia (e si rifregia, e si rifregia, e si rifregia...).

Per darvi un'idea del livello di penna:
"Care ragazze, il pulpito, non è pulpito. Intanto sono una giornalista che anche per lavoro si occupo, tra le altre cose, anche di locali di ristorazione. Secondo, dato che PAGO, ho pienamente il diritto di lamentarmi se le cose non vanno. La libertà di opinione e pensiero è espressa dalla nostra Costituzione. Come c'è una black list, c'è anche una top list." (Le recensioni di Titti, 22 marzo 2009, http://www.lerecensionidititti.com/2009/10/pane-vino-e-san-daniele-laltro-bologna.html)

Questa è la risposta a un commento critico. La seconda frase è quella che mi ha spinto a scrivere sto post, perché l'autoironia involontaria va comunque premiata. E se non è ironico vantarsi di essere giornalista con una frase che mette insieme 3/4 errori in un botto, ditemi voi cos'è ironico.

Ma mica finisce qui:
"Nel mare di buonismo che c'è in giro serve qualcuno che faccia una critica vera. Io scrivo esclusivamente di luoghi che ho frequentato (non mi permetterei mai di scrivere su luoghi non 'passati'). Per non assuefarci al decandentismo, alla mancanza di qualità in cui sta sprofondando Bologna. Dire:"Attenzione, lì è così", significa lanciare un messaggio di pressione per dire al cliente, ottieni più spessore, più qualità, meno improvvisazione. Per non cadere in una piattezza imperante, per premiare chi svolge qualcosa di meglio rispetto a chi apre un locale così senza un buon servizio.
Non dovrei svelarlo...tra le mie collaborazioni attuali scrivo per un giornale (puoi sapere a quale mi riferisco leggendo a sinistra in home page) che è essenzialmente un publiredazionale.
Questo blog è per far vedere l'altro lato della medaglia, per quello sono in incognito." (Le recensioni di Titti, 24 gennaio 2008, http://www.lerecensionidititti.com/2008/01/man-dinner-caf.html)

Anche questa è una risposta al commento di un gestore stroncato. Tralasciamo i timori per l'avvento di un movimento letterario dannunziano come il decadentismo, vogliamo parlare del messaggio di pressione? O del locale un po' così, con quella faccia un po' così?

Poi ci sarebbero anche le recensioni.
Che cominciano tutte dal punto più importante: il parcheggio. Tutte le recensioni cominciano, e in alcuni casi finiscono, con il commento sul parcheggio. Per carità, un elemento importante ma che necessiterebbe di contestualizzazione. Un locale del centro non potrà mai avere il classico "ampio parcheggio", altrimenti sarebbe l'ikea (che guarda caso non sorge mai vicino alla basilica, in nessuna città). Il blog arriva a suggerire la costruzione di un parcheggio multipiani in piazza verdi "così la riqualifichiamo" (Le recensioni di Titti, 22 marzo 2009, http://www.lerecensionidititti.com/2009/03/neaera-bologna.html). Che una distesa di auto possa riqualificare qualcosa è idea almeno opinabile.

Passato l'esame parcheggio si parla di buffet. Mangiare come porci a sbafo è un'altra componente importante. Se il buffet non viene ripetuto a ritmo, sono cazzi acidi.

A poca distanza arriva l'abbigliamento degli altri avventori. Se siete abituati a uscire in felpa e jeans, state in occhio, finite presto nella lavagna delle brutte facce che abbassano il punteggio del locale. Se poi è vostra abitudine fumare fuori dal locale, il giudizio tende peggiorare ma senza essere offensivo, per carità:
"Poi ci sono gli idioti - è decisamente una categoria - che stanno fuori al freddo a parlare per ore vicino alla porta d'ingresso. Sono la gioia dei bar, ai quali hanno venduto la bevanda senza il locale." (Le recensioni di Titti, 12 ottobre 2010, http://www.lerecensionidititti.com/2010/10/kartabianca-bologna.html)

Il numero dei clienti è un elemento delicatissimo. Se c'è poca gente il locale nasconde di sicuro qualcosa. Se è murato di gente è il classico locale modaiolo checazzocifannoquituttisticoglionisoloperfarsivedere.

In ultima, ultimissima istanza, anche una brevissima nota sul livello qualitativo di quel che si beve. O voi baristi, state attenti,perché non verrete giudicati sulla base delle vostre carte dei vini, del livello della vostra birra (nemmeno se siete birrerie) o dell'uso di frutta fresca nella preparazione dei cocktail. No, conterà la vostra capacità nel realizzare un ramatonic. Che - lo dico per voi ignoranti - altro non è che amaro ramazzotti e tonica. E si può bere ramazzotti e tonica?

ps
ho pensato per un attimo che in questo modo faccio pubblicità a alle recensioni di titti. poi ho pensato che tanto mi resta una manciata di lettori (qualitativamente parlando la meglio crema della rete, sia chiaro).

mercoledì, ottobre 06, 2010

Dialogo semivero (dove la parte falsa è facile da distinguere)

- Lascia che ti spieghi che cosa vorrei da te.
- mh.
- Mi servirebbe una proposta da parte tua, che comprenda una lista di vini.
- mh.
- Però non vini che si trovano in grande distribuzione, mi capisci?
- Certo, nessun problema.
- E nemmeno che si trovano in osteria...
- ?
- ...noi siamo un locale di un certo tipo, capisci? Non voglio che la stessa bottiglia il cliente la trovi in osteria, magari appoggiata sul tavolo così, senza nemmeno un po' di servizio.
- Perché invece qui...
- Noi abbiamo un cameriere che arriva, apre la bottiglia, la mostra al cliente e poi la serve.
- Ok, ci siamo, bottiglie un po' su, diciamo.
- Però che non siano i soliti nomi! Non quelle bottiglie da locale fighetto, comprate solo perché finiscono sulle guide con tre bicchieri, cinque stelle [ndw: grappoli, sono grappoli non stelle]. Voglio che si capisca che qui si fa della ricerca.
- Insomma volete qualche chicca, piccole aziende poco note di fascia alta.
- Mmmmh sì, di fascia alta ma senza esagerare.
- Beh, quantificami il tuo alto che mi faccio un'idea.
- Ma sai, oggi come oggi non si può comprare a prezzi alti, il mercato non è più quello di una volta, la gente non spende, poi magari vanno al mare per il weekend o si sputtanano tutto per comprare vestiti, però non bevono più vino di qualità, non si accorgono della differenza. E c'è l'etilometro [ndw: l'etilometro vale solo per il vino caro, se bevi vino di merda, nessuna paura] che ci ha uccisi! Questi ci vogliono far chiudere! Insomma, vorrei spendere il giusto, diciamo sui 5 euro a bottiglia.
- Ho capito, ho solo una domanda: pensi che io sia un testa di cazzo segaiolo?
- Cosa?
- Da che paese vieni?
- Cosa?
- Cosa è un paese che non ho mai sentito nominare, lì parlano la mia lingua?
- Co-cosa?
- La mia lingua dico, la capisci? Ti chiedo, pensi io sia un testa di cazzo segaiolo che passa le giornate a trastullarsi il piffero con indosso un pigiama e un paio di pantofole a forma di faccia di pluto?
- Cosa?
- Dì cosa un'altra volta! Dì cosa un'altra volta! Ti sfido maledettissimo figlio di puttana! Se pensi che io abbia da vendere del vino che costa un cazzo, è buono, è ricercato e nello stesso tempo non è venduto né nei supermercati, né nelle osterie e nemmeno nei locali fighetti, tu pensi evidentemente che io passi la giornata a farmi delle ricchissime pugnette e che questa sia sostanzialmente la prima volta che esco di casa a vendere, solo per il sollazzo di farmi prendere il culo da te.

Ho preso un morso del suo hamburger hawaiano, un sorso della sua dissetante bevanda e me ne sono andato. Senza nemmeno sparargli in faccia.

venerdì, settembre 24, 2010

Spogliatoio due

Due perché millemila anni fa avevo già scritto un altro post sull'argomento.
Ieri in spogliatoio eravamo in 4.
Da un parte due tizi enormi, tirati come balestre, discutevano cinguettanti del gusto dei rispettivi integratori (anabolizzanti o che cazzo fossero) e di quanto il nuovo gusto fragola fosse decisamente troooooppo dolce rispetto al precedente gusto banana.
All'altro angolo un tizio di almeno cinquanta anni, completamente nudo, seduto sulla panca a gambe larghe, completava l'opera di depilazione integrale del proprio corpo dedicandosi a quelli che comunemente definiamo "coglioni". Il momento più gagliardo, probabilmente quello in cui il giovane amante della pelle liscia ha indossato un paio di occhialetti da lettura, evidentemente insoddisfatto della propria precisione epilatoria.

Al centro della scena, io. E mi sentivo come in un film di Michel Gondry.


Parte del post che non c'entra un cazzo:
Ho letto una dichiarazione del Generale americano David Petraeus. Avrebbe affermato che "I Carabinieri sono il Michael Jordan della polizia".
Ora, i casi sono due.
O anche in america hanno imparato a raccontare le barzellette sui carabinieri.
Oppure David è un tifoso storico dei Lakers.

mercoledì, settembre 15, 2010

In un mondo assurdo accadrebbe

L'altro giorno ero lì che me la navigavo sul reno, tutto tranquillo.
Pescavo nutrie, ratti, salamandre albine e rom in fuga dalla Francia.
Insomma, me la spassavo alla grande, tutto tranquillo sulla mia barca a remi.
Quand'ecco, così all'improvviso, dei tizi su una barca della guardia di finanza mi sparano addosso.
Ve lo giuro.
Al che mi incazzo pure un po'.
Quelli però non solo non c'han la faccia da finanzieri, ma nemmeno smettono di spararmi addosso.
A quel punto, che si fa che non si fa, do tre colpi di remi e me la fuggo un attimo.
Sai com'è, mi sparano.
Vabbè, comunque dopo me ne vado a protestare con l'autorità prostituita.
Son lì tutto nervoso e incazzoso e quelli si preoccupano subito.
Ma com'è possibile?
Provvediamo subito!
Ora telefono per capire, lei non si preoccupi.
Quello telefona e mi spiega che c'è stato un equivoco, gli sparatori, pensate che ridere a volte la vita, credevano fossi un négggro!
Ahahah, pensa te che succede a volte, me la rido con l'autorità!
L'autorità prostituita non mi fa parlare con loro però mi garantisce che si scusano tantissimo. E vuoi non fidarti dell'autorità prostituita? I gli credo, saranno pentitissimi.
La prossima volta imparo a farmi troppe lampade.

mercoledì, settembre 08, 2010

Beh?

Tutto bene?
Famiglia? Lavoro? Ferie tutto ok? Peccato siano finite eh? Non dovrebbero finire mai, le ferie. Sarebbe già ora di tornarci. E via così.

Mi rifaccio vivo perché sta piovendo a dirotto. Spero smetta a breve che alle 11.30 ho un appuntamento e arrivarci bagnato merdo non sarebbe il massimo.

Per ripartire niente di meglio di qualche bella notizia da giornale. Nello specifico, mi viene incontro l'ottimo Repubblica che ho avuto la fortuna di sfogliare questa mattina, mentre alle ore 8.00 me ne stavo con un braccio infilato dentro una vasca d'acqua a fare l'ultrasuonoterapia (una roba che costa un cazzo, talmente poco che la prossima volta ho deciso mi converrebbe noleggiare una banda di pescatori giapponesi, far loro catturare un delfino vivo, costruire una casa con giardino ove poter far costruire una piscina, farmi spedire il delfino vivo dal giappone e, finalmente, infilarmi nella vasca mentre il delfino mi parla coi suoi ultrasuoni. ho calcolato che spenderei meno).

Dicevo, sfogliavo repubblica con una mano solo quand'ecco, un bell'articolo di quelli che piacciono a me: "Io adolescente felice con una madre settantenne".
Cia, l'ho trovato anche on line, beccatevelo qui.

Scopo dell'articolo, dimostrare che una donna di 55/60 anni può serenamente avere un figlio e che solo certi retrogradi bacchettoni possono ancora pensare, nel 2010, che il povero cinno si troverà una vecchia come madre.
Per dimostrare la propria teoria, l'inchiesta (ahahahah) intervista una figlia di vecchia. E già qui io mi immagino la giornalista che gira mezza italia finché non trova un'adolescente che abbia ancora la mamma viva, perché, perdonerete la brutalità, se vi partoriscono a 60 anni, qualche possibilità di trovarvi alla fine del liceo orfani l'avete pure. Ma poi c'è l'aspetto spassoso della prova ottenuta chiedendo alla figlia:
"Senti ma te, ti vergogni come una ladra di avere come mamma la vecchia qui presente (perché dubito le abbiano intervistate in stanze separate)?"
Sorpresa delle sorprese, la fanciulla risponde di no, che per lei è tutto ok. E lo dice sorridendo, sottolinea l'attenta cronista.

Che sarebbe poi come chiedere a un figlio di ferrarese se non si vergogna di avere la mamma ferrarese. Ovviamente ti risponde di no, per lui è tutto normale, è sempre vissuto a ferrara. Però tutti gli altri lo sanno che non è normale!*

Volevo dire delle altre robe ma è tardi, devo uscire a prendere un battello d'acqua e poi le altre cose da dire non fanno ridere, fanno pena. Un po' come questa intervista di Repubblica.

*(scherzo eh, ho scelto un posto a caso per far la gag)

giovedì, giugno 24, 2010

La partita

Ho cambiato tappezzeria.
Bella eh?
Vabbè.
Oggi ho lavorato durante la partita. E ho perciò incrociato una serie di personaggi curiosi, che vado ad elencare.

L'appassionata di mondiali:
"A me il calcio fa schifo però i mondiali, non so, è una cosa diversa, mi piace troppo seguirli. E' divertente perché si tifa tutti insieme e poi mi commuovo sempre!"
"...mh, quindi sei incazzata, oggi ti tocca lavorare"
"..."
"... l'Italia, sta giocando, ora..."
"Veramente?"
"Nono, scherzo, ciao, ci si vede presto eh"

L'esperta di mondiali:
"Non mi scoccia perdere la partita, tanto io tifo per il Brasile, sai, a me piace il bel gioco, i numeri, l'allegria"
"E chi sono i tuoi preferiti?"
"Ronaldinho, Eto'o, Mourinho... e poi, cacchio, un altro che mi sfugge"
"Vabbè, è lo stesso, ho già capito che sei una che se ne intende"

Quello che si gode la strada:
Non ci ho parlato ma l'ho odiato, viaggiava ai 110 in città, e me lo sono immaginato pensare "Ooooocazzo, son tutti a guardare i mondiali io me la godo e vado via come un treno". Solo che tra orario, giorno feriale e nausea/diarrea che provoca la nazionale, in strada c'era un sacco di gente che rischiava la vita per questo imbecille.

Quelli che si godono la partita sui colli:
Lo so che non mi credete, auto della municipale infrattata sui colli con mini televisore. Li avessi beccati a trombare mi avrebbero guardato meglio.
(che cazzo ci facevo io sui colli non sono affari vostri (ma volendo uno della zona ci può pure arrivare))

ps
questo post è quasi più brutto di un editoriale di minzolini però non potevo consegnare in bianco anche oggi

giovedì, maggio 27, 2010

Nathan falco uno di noi

Non so, oggi ero indeciso se buttar giù una teoria di insulti dedicati al simpatico padoa schioppa, per colpa del quale ancora mi tocca leggere il ributtante termine "bamboccione".

Poi però mi è capitata questa notizia ben più importante.

Mio figlio e lo yacht? Inventato


Vi prego, leggetelo, è un capolavoro del giornalismo, Montanelli sarebbe fiero dei suoi eredi al Giornale.

Brevemente, i fatti.

1) La guardia di finanza ferma lo yacht di briatore.
2) La signora briatore deve abbandonare la nave con il figlio nathan falco.
3) Il giornale (bah) Diva e Donna pubblica una serie di dichiarazioni imbarazzanti della signora briatore, del calibro "mio figlio sta malissimo perché lo hanno portato via dallo yacht, poverino come soffre senza il suo 64 metri".

Dichiarazioni talmente ridicole che persino la coraggiosissima Valeria Braghieri (chiiii?), tagliente firma de Il Giornale, ci monta su un pezzo ironico. Tempo 24 ore la nostra eroina dalla penna pungente riceve una bella telefonata e i toni cambiano. "Flavio Briatore è arrabbiatissimo, incasinatissimo, educatissimo" dice la Valeria, evidentemente richiamata all'ordine, tanto da imbastire un pezzo pieno di virgolettati, intervallati da qualche complimento e senza alcun riferimento all'articolo irridente del giorno prima.

Ma a parte l'appecorata del pezzo, mi entusiasmano le parole del briatore. Che attacca così: "Elisabetta viene dalla Calabria, suo padre è un uomo che ha sempre lavorato, si figuri se potrebbe mai uscirsene con parole tanto infelici".
Vi prego, non fermatevi a una lettura superficiale perché 'sta frase è meravigliosa. Intanto c'è una splendida connessione calabria-pezzenticheloyachtselosognano. O spiegatemi voi che nesso ci sarebbe tra "viene dalla calabria" e "figurarsi se potrebbe uscirsene con parole tanto infelici".
Poi c'è la seconda parte, altrettanto brillante. Suo padre è un uomo che ha sempre lavorato. Non so se mi spiego. Sempre lavorato! Capito, coglioni? Mica come vostro padre che è una vita che si fa le seghe! Suo padre ha sempre lavorato! (implicitamente ci sta spiegando che lui invece no, e la figlia del lavoratore invece neppure)

Non finisce qui, l'educatissimo briatore ne ha per tutti: "io ero al confine delle acque territoriali. Va bene. Ma non stavo mica scappando, avrebbero potuto anche evitare tutto quel clamore. E guarda caso c’erano già le telecamere..."



C'ha ragione lui, c'ha. Gira su una barchetta che manco si nota, come avranno fatto le telecamere a trovarlo non si sa. Qui si sente puzza di cospirazione.

E poi: "per carità, è un bambino fortunato, ma ha solo due mesi e gli è già successo di tutto: il sequestro, il volo per andarsene da lì..."

A parte che non ho ben capito perché tutte le frasi di briatore si chiudono con i puntini di sospensione, tipo oracolo, ma del fatto che hai chiamato una creatura Nathan Falco, ne vogliamo parlare? Magari è per quello che piange.

Chiuderei con una perla di saggezza dell'educatissimo, arrabbiatissimo, incasinatissimo (cazzo vorrà dire?) Flavio Briatore:

"In Italia non ci sono più regole, questa è la verità e mi riferisco a tutto."

Grande Fla. Educatissimo. Incasinatissimo. Arrabbiatissimo. Elegantissimo, mi permetto di aggiungere. E mi riferisco a tutto.

venerdì, maggio 21, 2010

Quanto è buono il vino ligure



Sì ma voi che vini avete?

Parecchi, diciamo da tutta italia.

Tutte le regioni?

Tutte!

Avete anche vini liguri?


Anche vini liguri.

Tipo, quali?

Pigato, vermentino, rossese, ormeasco.

Oooooh, finalmente! Ti devo fare i complimenti, saran tre anni che chiedo a tutti se hanno vini liguri e ce ne fosse stato uno! Sai, io sono ligure.


Ehehe, ha visto? Le avevo detto che noi abbiamo vini di tutte le regioni.*

Veramente, complimenti!

Grazie...

...

...

...

Emh, quindi ordiniamo un po' di questo ligure?

Noooooo, e a chi lo do poi il pigato? Non lo vuole nessuno!

Ah.

[mio cugino è della val camonica, hai mica della spongada de brè? nono, non la mangerei, fa cagare, però complimenti, non la tiene nessuno a bologna]



*Il giorno che me lo chiedono calabrese o molisano tanano il bluff

martedì, maggio 04, 2010

Bullets come se piovesse

Pare che il proiettile faccia gran moda.
Li riceve il Fabrizio Corona che apre un locale nuovo, li riceve il presidente della Lazio Lotito che perde malamente una partita, per stare agli ultimi due casi.

Tralasciando l'eventualità che si possa trasformare in efficace forma di marketing (devi aprire un locale? fatti spedire due proiettili dalla zia di frosinone e tutta l'italia lo saprà (e delle minacce e del locale)!), mi chiedevo a che stracazzo servono i proiettili. Mi manca il valore aggiunto che darebbero un paio di pallottole dentro una busta alle minacce di morte. E' così difficile procurarsi un proiettile? Lo chiedo, sul serio, ci vuole tanto? Vabbè, per me sicuramente, sono un obiettone sfigato, ma per un mona qualsiasi che ci vuole a trovare due colpi da mandare a corona?

La testa di cavallo nel letto, quella sì che è una minaccia seria. Hai tagliato la testa a un cavallo, sei entrato in casa, l'hai piazzata nel letto di corona, posso dedurne tu sia sufficientemente pericoloso. Ma se spedisci una lettera anonima da roma, sapendo perfettamente che verrà intercettata dalla polizia proprio perché c'hai infilato dentro dei proiettili, ma a chi credi di fare paura, dai!

E poi, perché tra le tante armi sempre la stessa cosa? Perché non un bel coltello seghettato col dhl? O, cazzo ne so, un caricatore di uzi, il mirino di un fucile di precisione, una freccia avvelenata, il paraurti di un suv? Sti pericolosi criminali hanno i pirana nelle tasche, solo i proiettili spediscono!

Comunque, se ancora non avete ricevuto proiettili siete dei gran sfigati.

giovedì, aprile 22, 2010

Le cose e il loro nome

Si fa un certo qual parlare delle microcar e di quanto siano pericolose.
Io, modestamente, penso di averne già parlato diverse volte, anche se non ho voglia di andare a controllare i vecchi post per mettere un link dimostrativo.

Per quanto mi riguarda, credo che la questione sia posta nella maniera sbagliata. Tutti i dati sulle probabilità di morire, di fare incidenti gravi, i crash test che trasformano 'sti macchinini in lattine di bavaria schiacciate... Non serve a niente.

I macchinini andrebbero rivalutati per la loro idiozia e bruttezza.
Mi spiego.
Si deve dimostrare agli sbarbi quanto siano sfigati a girare con quei bidoni del rusco su ruote. E non dovrebbe essere nemmeno difficile perché sembrano veramente idioti, ai 47 all'ora, con le ginocchia in bocca e quel rumore di ferraglia a seguirli costantemente.

Per cominciare i darei alle cose il loro nome corretto.
Microcar.
E sticazzi.
Chiamiamoli macchiniddimmerda. Oppure B.S.F. (acronimo di barattolino scaccia figa). Sfigatomobile.

Poi facciamo un sacco di foto di sti geppetti mentre si ingarellano su per i colli ai 17 chilometri orari con Prodi che li supera in biga. E pubblichiamo le foto al posto di quelle degli incidenti.

Ve le svuoto in un attimo, le strade, da questi trabicoli.

venerdì, aprile 16, 2010

Il vinitaly

Sei mai stato, te, al vinitaly?
Io ci son stato 4 giorni e ho scoperto meglio questo mondo variegato e meraviglioso.
Che al vinitaly si beve, immagino sia chiaro a tutti. Anche solo perché da quando Zaia ha preso il 60% dei voti in veneto tutti i telegiornali ne parlano di continuo, di 'sto vinitaly.
Dunque bere è il denominatore comune per tutti i frequentatori di questa fiera. Per il resto, le differenze sono notevoli e provo ad esporvele.

Una prima categoria è quella formata dai normali bevitori. Gente che si prende un giorno per bere tutto quello che riesce. Se è alla prima esperienza sarà ubriaco alle 11.00. Se è alla seconda esperienza sarà in grado di arrivare alla terza regione (ogni padiglione è occupato dai vini di una regione, per questo si sentono frasi surreali del tipo "ci vediamo alle due in valle d'aosta, alle tre però devo fare un salto in abruzzo"). Se poi è un frequentatore decennale... Niente, è lo stesso, anche il frequentatore esperto alle 14 è bresco e tracanna vini per inerzia.

Poi ci sono i sommelier. Non mi riferisco a quelli vestiti come pinguini e con la conchiglia d'argento al collo. Penso piuttosto al sommelier in incognito, quello che ha fatto il corso e troverà il modo di fartelo sapere. Anche se nessuno gli avrà chiesto nulla. State lontani, vi manderà di traverso qualsiasi vino vorrete assaggiare. Lo riconoscete per la smorfia che fa ogni volta che assaggia qualcosa. Fa tutto cagare. Ne ho trovato uno che disprezzava un vino perché sapeva troppo di foglia di peperone. Lo ha sputato a spregio (si perché sputano, i sommelier, una roba inaccettabile), ha rovesciato il resto schifato e ha sussurrato il nome di un produttore ignoto che lui aveva assaggiato nonsodove e che quello sì, che sapeva fare il vino. Io ho lasciato correre ma essendo un po' rompicazzo, a casa, ho controllato le principali guide e le loro valutazioni sul vino che sapeva di foglia di peperone. Ora, le guide non sono la bibbia, son prezzolate e quello che volete, però se quattro guide su quattro danno a un vino il punteggio massimo, magari - e dico magari - posso supporre che il sommelier fosse un cazzaro che voleva fare lo schifiltoso con un'azienda di grande fama.

Un'altra categoria è quella formata dagli addetti ai lavori. Sono facili da riconoscere, son quelli seduti dentro gli stand a mangiare. Al contrario del sommelier, dopo adeguata e rituale degustazione, l'addetto ai lavori dice sempre che il vino è buonissimo. Anche se lo sputerebbero persino degli strafatti di colla in astinenza. Sono lì per vendere e per comprare, mentire è il loro mestiere.

Il leghista duro e puro è una categoria relativamente nuova. Sta solo nello stand del veneto (non esce nemmeno per andare in trentino, si passa dalla sicilia) e si aggira con aria tronfia, cravatta verde e fazzoletto della lega nel taschino. Ho carpito un dialogo meraviglioso con uno di questi soggetti che si lagnava del dispiegamento inutile di forze per l'arrivo di Cossiga. Inizialmente mi sono chiesto che cazzo ci venisse a fare cossiga e perché stessero transennando tutto. Poi ho scoperto che Cossiga era Napolitano. Il tizio era rimasto indietro. Ma mica di un giro, di due!

Una categoria a sé è poi quella formata dalle zoccole, per la quale mi tocca fare qualche doverosa premessa. All'uomo in fiera scatta la sindrome da motorshow. Che si manifesta nel bisogno di aggirarsi in branchi e commentare qualsiasi - e dico qualsiasi - culo passi. Deve essere l'aria di fiera. Il fatto è che al vinitaly non ci sono le modelle, ci sono ragazze normalissime (e d'altra parte non siamo alla fiera dell'intimo), vestite in modo normale. Niente da fare, per non dare nell'occhio è fondamentale esprimere almeno un "bene" al passaggio anche del peggior catrame della storia. Per rispondere a questi bisogni primordiali, si aggirano alcune fanciulle che consegnano inviti per night di vario genere. Inutile dire che le ragazze riscuotono notevole successo, soprattutto dopo una certa ora. Il miglior genio è quello che ho visto invitare al tavolo le due "pr" e offrire loro da bere. In una fiera in cui tutti danno da bere gratis.

martedì, marzo 30, 2010

1,56

Alle ultime amministrative regionali, abbiamo preso l'1,56% dei voti.
Posso ragionevolmente e regionevolmente affermare di avere perso le elezioni.
Beati voi che avete vinto.

venerdì, marzo 26, 2010

Il Quotidiano

E è un saaaaaacco di tempo che non ci si vede.
E' stato bello rivederti, rimaniamo in contatto, oh poi facciamo una cena anche con gli altri, non lasciamo passare tutto questo tempo.
E altre amenità introduttive.

E' che starei provando a fare un altro lavoro, che mi ha permesso di scoprire che il 50 per cento dei gestori di locali si chiamano max. E' straordinario ma vero.
Ho anche scoperto che il locale denominato "Antica Bologna" è gestito da Ciro. Farò un salto anche al "Duca di Amalfi" e vi tengo aggiornati. Come si chiamerà? Loris?

Ma a parte queste cazzate, voglio che vi concentriate per un attimo sulla home page de "Il Quotidiano". Il Quotidiano, per chi non lo sapesse, è l'unione di Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. Sono quotidiani locali ma non piccoli che si presentano con una redazione nazionale unica. Insomma, non sono il times però di copie ne svendicchiano.
Ecco, oggi la loro prima pagina è questa.



Io credo che questo sia un capolavoro.
La notizia più importante della giornata - e non poco più importante perché chi apre il sito e non score la pagina legge solo questo - è che forse si sa già il vincitore di amici.

I due editoriali presentano poi approfondimenti di livello:
"Vedi Napoli e poi affondi
Se Gianni e Umberto Agnelli assistessero
allo scempio della Juve"

"Si addormenta con due amici dopo un'orgia
Il marito rientra, pensa a uno stupro, chiama il 113"

Geni, geni!

mercoledì, marzo 10, 2010

E c'era la neve

E vabbè che per l'ennesima volta ho spalato io tutto il vialetto di casa.
E vabbè che a 'sto giro era pure pesante, sta cazzo di neve, tutta bagnata.
E vabbè pure che in sto palazzo siamo murati di studenti inutili, tipo gli spagnoli dell'ultimo piano che guardavano e col cazzo che aiutavano.

Ma pure il vicino umarell che viene giù ad "aiutarmi" e, braccia dietro la schiena, mi dà le dritte su dove e come spalare, è davvero troppo.
La prossima volta vi attaccate al cazzo e vi bagnate i piedi.

venerdì, febbraio 26, 2010

Cronaca spicciola

Ieri notte, 00.30, quasi 00.31.
Vado sereno verso casa quando una delle stradine della zona universitaria mi appare bloccata. Macchine ferme e, capofila, un camion della nettezza urbana che smadonna (smadonna con quell'alternarsi di schhhhhhh, wruuuuum, schhhhhhh, tipico dei camion e pulmi fermi ma a motore acceso).
Il colpevole è un suv bianco, parcheggiato a cazzo di cane, due ruote sul marciapiede, due ruote giù.
Mi immagino l'incazzo dell'autista del camion, che passa la notte a tirar su cassonetti, e la voglia che avrà avuto di fare la fiancata al candido automezzo. Cazzo, poteva farlo, lui che è più grosso!.

Ma, mi sto lasciando prendere dal mio amore per i suv, in realtà non era questa l'interessantissima storia che vi volevo raccontare.
Perché io mi son fatto il marciapiede e in un attimo ero oltre l'ostacolo puzzolente (e coi lampeggianti).
Pochi metri, ed ecco un nuovo ostacolo. Una graziella senza luci che ondeggia sinuosa di qua e di là, di qua e di là.
Poi smette di ondeggiare.
Sbam!
Bici da una parte, borsa dall'altra e fanciulla bionda per terra, pancia all'aria, esattamente al centro della carreggiata. Che è completamente libera grazie al gran testa di cazzo possessore di suv e qui potrebbe tranquillamente partire un dotto ragionamento su quanto ogni cosa, anche il più perfetto idiota, abbia il suo scopo in questo pianeta.

Mentre ci rifletto la bionda resta al suolo ma nel frattempo un altro passante si avvicina.
E' viva ed è chiaramente sbronza lacera.
Bionda, sbronza da non stare in piedi (o in sella a una bici) e con un paio di ballerine senza calze in febbraio.
Lo possiamo dire insieme se volete: INGLESE!

Tiriamo su l'albionica che grazie al cielo non pesa più di 32 chili e non è alta più di un metro e pochissimo. Nel frattempo altri due samaritani hanno spostato la bici e recuperato la borsa (alla faccia dei pregiudizi sul centro di bologna, puppateci la fava!). La giovane non spiccica parola, ci guarda con gli occhi di un bambi sotto allucinogeni (e i denti di bugs bunny) e non sembra sapere bene cosa fare.
Fino a che non decide di spiegarci con linguaggio universale quale fosse la causa del suo malessere.
Dal colore rubino e dall'aroma di frutti di bosco marci, mi sento di ipotizzare Montepulciano d'Abruzzo. Che lieto di rivedere la luce dopo un breve, ma intenso, passaggio nello stomaco della castorina bionda, decide di dare una bella colorita alle ballerine sopracitate.

Nel frattempo il gran consiglio dei samaritani si riunisce e decide che va riportata a casa, così non ce la può fare (soprattutto perché continua a non rispondere e si ostina a non stare dritta).
Cerchiamo le chiavi. Nella borsa rinveniamo un Imac, una macchina fotografica, un cellulare, un quaderno e un paio di libri. Bene, brava ragazza che è stata in aula studio. Però niente chiavi. Si scopre dove abita, in compenso. In culonia. Moooolto bene. Uno dei samaritani ha la macchina ma vuole compagnia. O un testimone, non saprei.

Solo che mentre noi si decide, sentiamo rumore di graziella che sferraglia.
"Ehi, dove vai? Stai bene?"
"Fwualk ioo"

A saper le lingue!

mercoledì, febbraio 03, 2010

Facciamoci del male



Allora, il Ministero dell'agricoltura italiano patrocina (come si legge? patròcina? patrocìna? patrocinà?) Mc Donald.
Vi sfido a trovare delle mosse più autolesioniste per il paese al mondo con il maggior numero di prodotti gastronomici di qualità (e alto costo), differenziati e sparsi sul territorio.
Non so, è come se la moglie di Marrazzo patrocinasse la nascita di un bordello per transessuali. Come se Marchionne andasse in bicicletta. Come se Alcisa fosse musulmano e un Macellaio di Greve in Chianti induista.

Ma vi immaginate quelli di McDonald nel loro quartier generale (che mi piace immaginare situato in un bunker tipo quelli dei repubblicani dei Simpson, con dracula capotavola) che se la ghignano increduli? Saran 30 anni che non sfondano in Italia. Ci provano ma, cazzo, per quanto schifo possiamo fare una cosa l'abbiamo imparata meglio degli altri: mangiare. Ed è anche unico orgoglio nazionale ma non certo perché esista una cucina nazionale. Anzi, il leghista più razzista riconoscerà una sola cosa ai pugliesi. Che la burrata è una figata (ecco, al contrario funziona un po' meno, nel senso che non tanti sanno quanto bene si mangi, per dire, in friulandia).
Poi un giorno la sbusonata.
Sti coglioni (che siamo noi) porgiamo le nostre candide terga senza che nemmeno ci fosse stato chiesto e patrociniamo una multinazionale straniera che produce una cucina che sta esattamente all'opposto della nostra, penalizzando ristoratori, produttori, prodotti e pure consumatori.
Ma ve le immaginate le risate?

Giù i bragoni e ora non agitatevi. E' tardi e mi dicono faccia peggio.

sabato, gennaio 23, 2010

Il successo di un blog

Google analytics mi annuncia che, da quando questo blog esiste, il record assoluto di visitatori lo ha fatto registrare il mese di novembre, anno domini 2009.
E con qualche giro di pista di vantaggio sugli altri mesi, non solo del duemilaenove ma anche del duemilaeotto, duemilaesette, duemilaesei...

Se il mio personalissimo record lo faccio nel mese in cui scrivo questo post (e, badate bene, questo soltanto), beh, il messaggio pare forte e chiaro. Non mi resta che pensare alla vita, l'universo e tutto quanto.

ps
tra l'altro il crollo di dicembre 2009 mi conferma la delusione del pubblico per le promesse disattese. devo essere l'unico italiano della storia punito per aver promesso stronzate non mantenute.

giovedì, gennaio 21, 2010

Ad personam

Mi permetto di non condividere le lamentele di gran parte dell'opposizione a proposito dell'ultima legge, testé (eh, mica male testé) approvata dalla camera alta del nostro parlamento (con una maggioranza da ridere, tra l'altro).
Dal mio punto di vista il problema serio è che si tratta di una legge che non è affatto ad persona, si applica invece a chiunque. Una serie di criminali infinita (non starò qui ad elencare la serie notevolissima di reati che passeranno in cavalleria) si ritroverà linda e candida come un gruppo di bambini della scuola materna.
Dico io, facciamo una vera legge ad personam. Anzi, facciamola alla persona, senza latinismi. Anzi, facciamola Abberlusconi. E finiamola con queste battezzate del cazzo: Alfano, Agghedini...
No davvero, senza polemica. Una leggina secca, impunità totale finché morte non ci separi. Oppure finché non perde le elezioni. E' la stessa cosa.

Guardate che i vantaggi sarebbero enormi:
- Bona lè con ste manfrine e parlamento che di botto ha intorno ai 300 giorni l'anno liberi.
- Fine degli editoriali di Minzolini (in realtà non ne ho mai visto uno, parlo per sentito dire).
- Ghedini disoccupato e costretto ad unirsi a un circo come fenomeno da baraccone.
- Gli altri processi potrebbero proseguire.
- Il mio fornaio non penserebbe davvero che i giudici sono tutti comunisti con l'unico scopo di sovvertire l'ordine costituito.

Ora, io capisco che una legge Abberlusconi sarebbe antidemocratica. Ma anche 'st'attaccamento alla democrazia... Ma ne vale la pena? Seriamente, ci possiamo permettere di avere governo, parlamento, opposizione, amministrazioni locali, un'intera nazione perennemente a discutere di sti cazzo di processi?
Io dico di no.

lunedì, gennaio 18, 2010

Italiani

A volte mi chiedo se sia normale seguire con tanta attenzione le vicende degli italiani coinvolti in tragedie come quelle di Haiti.
Il conto delle vittime italiane è arrivato a 2, contro una stima di 200mila uomini, donne e bambini non italiani.
Ma noi parliamo degli italiani, intervistiamo i pochissimi che rientrano, elemosiniamo testimonianze, cerchiamo racconti drammatici. In italiano, da italiani. Immagino faccia più impressione pensare a un morto fiorentino che a uno parigino o haitiano. Ma quando la scala è 1:100.000 io non capisco.
E' sempre così, ogni volta, ma io non mi abituerò mai.

sabato, gennaio 02, 2010

Vinvendendo

Tanto per tenervi aggiornati, mentre altri lanciavano duomi e altri ancora riportavano in Italia soldi che avevano imbertato per non pagarci le tasse e ora passano pure per salvatori della patria, mentre odio e amore si scontravano nell'eterna lotta che vede l'amore sempre saldamente al governo ma sempre lì che si lagna per l'oppressione dell'odio, mentre tutto ciò accadeva io mi dedicavo assiduamente alla vendita di vino natalizio.

Ho così scoperto:
Che ho la faccia di cazzo giusta per vendervi una bottiglia di Krug Clos du Mesnil (gugolate pure, così vi fate un'idea di che cosa sto parlando) e stare serio alla domanda "ma è buono?" e affermare, con sicurezza, "di un'eleganza unica, siamo all'eccellenza, un'esperienza semplicemente irripetibile".
Due le risposte pensate:
a) secondo lei, uno degli champagne più cari del mondo (gugolate, gugolate pure quanto costa il giovane), elogiato da qualsiasi guida esistente, potrei mai dirle che fa cagare?
b e molto più importante) pensa seriamente che me l'abbiano fatto assaggiare?????

Che c'è gente che entra in enoteca pensando che tutti i vini del mondo siano per forza lì. Eccheccazzo, siete o no un'enoteca? Mi mostri dunque il reparto di vini del Molise! Ma certo signora, se mi vuole seguire, l'accompagno nella stanza che abbiamo dedicato a tutti i vini importati dal molise. Che sono due. Perché il Molise è una regione del cazzo, signora. Come dice? Lei beve solo vini molisani? Lei è idiota, glielo dice un esperto (di vini molisani e di idioti).

Che, sì, come detto riesco a vendere un Clos du Mesnil senza averlo mai bevuto. Non riesco invece ancora a vendere quello che mi fa merda. Però non posso dire che mi fa merda. Per cui uso una singola parola. Piacevole.
Senta, com'è questo Flaccianello?
Un grandissimo sangiovese in purezza, l'azienda è Fontodi, da anni lavora sul sangiovese come nessun altro. Perfetta espressione del territorio, più di un chianti e sicuramente più di un supertuscan. E blablastrablabla tannini, blablabla note minerali, cazzi, mazzi pippe, corsivi, virgoletti, francesismi, parole inventate.
E questo guado al tasso invece, che mi dice, è un grande nome vero?
Piacevole.
E vini californiani ne avete?
Moooooolto piacevoli.

Però questo è un segreto, non raccontatelo mica.

Ah, sono disoccupato di nuovo.
E socmel!

ps
se uso di nuovo il verbo gugolare siete autorizzati a insultarmi.