venerdì, febbraio 26, 2010

Cronaca spicciola

Ieri notte, 00.30, quasi 00.31.
Vado sereno verso casa quando una delle stradine della zona universitaria mi appare bloccata. Macchine ferme e, capofila, un camion della nettezza urbana che smadonna (smadonna con quell'alternarsi di schhhhhhh, wruuuuum, schhhhhhh, tipico dei camion e pulmi fermi ma a motore acceso).
Il colpevole è un suv bianco, parcheggiato a cazzo di cane, due ruote sul marciapiede, due ruote giù.
Mi immagino l'incazzo dell'autista del camion, che passa la notte a tirar su cassonetti, e la voglia che avrà avuto di fare la fiancata al candido automezzo. Cazzo, poteva farlo, lui che è più grosso!.

Ma, mi sto lasciando prendere dal mio amore per i suv, in realtà non era questa l'interessantissima storia che vi volevo raccontare.
Perché io mi son fatto il marciapiede e in un attimo ero oltre l'ostacolo puzzolente (e coi lampeggianti).
Pochi metri, ed ecco un nuovo ostacolo. Una graziella senza luci che ondeggia sinuosa di qua e di là, di qua e di là.
Poi smette di ondeggiare.
Sbam!
Bici da una parte, borsa dall'altra e fanciulla bionda per terra, pancia all'aria, esattamente al centro della carreggiata. Che è completamente libera grazie al gran testa di cazzo possessore di suv e qui potrebbe tranquillamente partire un dotto ragionamento su quanto ogni cosa, anche il più perfetto idiota, abbia il suo scopo in questo pianeta.

Mentre ci rifletto la bionda resta al suolo ma nel frattempo un altro passante si avvicina.
E' viva ed è chiaramente sbronza lacera.
Bionda, sbronza da non stare in piedi (o in sella a una bici) e con un paio di ballerine senza calze in febbraio.
Lo possiamo dire insieme se volete: INGLESE!

Tiriamo su l'albionica che grazie al cielo non pesa più di 32 chili e non è alta più di un metro e pochissimo. Nel frattempo altri due samaritani hanno spostato la bici e recuperato la borsa (alla faccia dei pregiudizi sul centro di bologna, puppateci la fava!). La giovane non spiccica parola, ci guarda con gli occhi di un bambi sotto allucinogeni (e i denti di bugs bunny) e non sembra sapere bene cosa fare.
Fino a che non decide di spiegarci con linguaggio universale quale fosse la causa del suo malessere.
Dal colore rubino e dall'aroma di frutti di bosco marci, mi sento di ipotizzare Montepulciano d'Abruzzo. Che lieto di rivedere la luce dopo un breve, ma intenso, passaggio nello stomaco della castorina bionda, decide di dare una bella colorita alle ballerine sopracitate.

Nel frattempo il gran consiglio dei samaritani si riunisce e decide che va riportata a casa, così non ce la può fare (soprattutto perché continua a non rispondere e si ostina a non stare dritta).
Cerchiamo le chiavi. Nella borsa rinveniamo un Imac, una macchina fotografica, un cellulare, un quaderno e un paio di libri. Bene, brava ragazza che è stata in aula studio. Però niente chiavi. Si scopre dove abita, in compenso. In culonia. Moooolto bene. Uno dei samaritani ha la macchina ma vuole compagnia. O un testimone, non saprei.

Solo che mentre noi si decide, sentiamo rumore di graziella che sferraglia.
"Ehi, dove vai? Stai bene?"
"Fwualk ioo"

A saper le lingue!

mercoledì, febbraio 03, 2010

Facciamoci del male



Allora, il Ministero dell'agricoltura italiano patrocina (come si legge? patròcina? patrocìna? patrocinà?) Mc Donald.
Vi sfido a trovare delle mosse più autolesioniste per il paese al mondo con il maggior numero di prodotti gastronomici di qualità (e alto costo), differenziati e sparsi sul territorio.
Non so, è come se la moglie di Marrazzo patrocinasse la nascita di un bordello per transessuali. Come se Marchionne andasse in bicicletta. Come se Alcisa fosse musulmano e un Macellaio di Greve in Chianti induista.

Ma vi immaginate quelli di McDonald nel loro quartier generale (che mi piace immaginare situato in un bunker tipo quelli dei repubblicani dei Simpson, con dracula capotavola) che se la ghignano increduli? Saran 30 anni che non sfondano in Italia. Ci provano ma, cazzo, per quanto schifo possiamo fare una cosa l'abbiamo imparata meglio degli altri: mangiare. Ed è anche unico orgoglio nazionale ma non certo perché esista una cucina nazionale. Anzi, il leghista più razzista riconoscerà una sola cosa ai pugliesi. Che la burrata è una figata (ecco, al contrario funziona un po' meno, nel senso che non tanti sanno quanto bene si mangi, per dire, in friulandia).
Poi un giorno la sbusonata.
Sti coglioni (che siamo noi) porgiamo le nostre candide terga senza che nemmeno ci fosse stato chiesto e patrociniamo una multinazionale straniera che produce una cucina che sta esattamente all'opposto della nostra, penalizzando ristoratori, produttori, prodotti e pure consumatori.
Ma ve le immaginate le risate?

Giù i bragoni e ora non agitatevi. E' tardi e mi dicono faccia peggio.