sabato, novembre 04, 2006

Magna Italia

...E mi sono reso conto che, certo, se sono solo prendo la pizza sotto casa e non mi avventuro in un'esplorazione culinaria, ma non appena arrivo in un altro paese, prima ancora di visitare i musei e le chiese, faccio due cose: anzitutto cammino per le strade, cerco di perdermi in modo da girare a vuoto, a lungo, per vedere la gente, le vetrine, i colori delle case, sentire gli odori; e poi vado a cercare il cibo locale, perchè senza l'esperienza del cibo non capirei il luogo in cui sono e il modo di pensare di chi vi abita.(...) Incontrare la cucina italiana in tutta la sua varietà vuole dire scoprire la differenza abissale, non solo di linguaggio, ma di gusti, mentalità, estro, sense of humour, atteggiamenti di fronte al dolore e alla morte, loquacità o silenzio, che separano un siciliano da un piemontese o un veneto da un sardo. Forse in Italia più che altrove (anche se la legge vale per ogni paese) scoprire la cucina vuole dire scoprire l'anima degli abitanti. (U. Eco, La Repubblica, 4-11-2006)
Il pezzo di Eco mi è piaciuto e ne ho riportata una parte per 3 ragioni:
1) Così ogni tanto leggete qualcosa scritto in italiano.
2) Per rendere omaggio a un amico (sì, quello per niente paranoico che non beve, non si droga, non fa il bagno dopo mangiato) che mi è immediatamente venuto in mente. Certo, l'Umberto parla prima di girare a vuoto e poi di cercare da mangiare. Il nostro tende a cercare prima da mangiare, poi a mangiare, poi a ricercare da mangiare e poi di nuovo a mangiare. Ugualmente gli va dato atto di avere uno stile di viaggio in comune con uno dei trebarraquattro intellettuali conosciuti un po' ovunque. Sciapò.
3 e più importante) Sfanculare alla grande i vari strangers con la puzza sotto il naso che ci guardano con disprezzo perché distinguiamo le tagliatelle dagli spaghetti. De seim zing sta ciolla, cari i miei servi del pagliaccio con la M sulla testa. Saper mangiare decentemente è cultura. E distinguere il semplice nutrirsi dal mangiare è un segno di superiorità. Come dite? C'abbiamo solo quello? A parte che siamo anche campioni del mondo nello sport più brutto e sporco dell'intero globo terracqueo e c'abbiamo la prima scelta nba, fatevi i cazzi vostri e lasciatemi in pace che mia madre chiama in tavola. Polenta e coniglio alle noci.
Tié, stronzi!

p.s.
vi starete chiedendo, cosa centra la foto? Nulla, però siete arrivati fin qui cercando un nesso. Ahahahahah

1 commento:

  1. concordo pienamente sulla manifesta superiorita' della cucina italiana. I soli strangers ad opporsi a questa legge di natura sono i francesi, ma questo per partito preso, intanto si sukkiano i loro formaggi a pasta molla della minkia...

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