Come farò a mantenere tutte le promesse? Come farò a raccontarti qualcosa che uno dei sei pirla non ti abbia già raccontato sei volte? Tante cose da dire e così poco tempo.
Bentornato al Gran Ballo, gentile ospite.
La mattina del terzo giorno si apre con una raffica di frasi lapidarie del Toro (cagnone, toro, procione... nella vecchia fattoria iaiaoh).
"Oggi si vede chi ha veramente le palle."
"Comunque ieri non abbiamo bevuto tanto."
"Ah, siamo stati veramente in discoteca?"
Credo queste tre frasi possano spiegare molto della serata precedente (dell’astice, non so perché, ho il sospetto ti abbiano già detto). Forse, per farti capire meglio, posso aggiungere che durante la cena tutta la tavolata aveva cantato a gran voce Bella Ciao. Se conosci un paio degli animali del serraglio sopra descritto, capisci anche quale potesse essere il tasso alcolico (prima che si affretti a scrivere un orgoglione commento, preciso che il Presidente è stato l’unico a non cantare. Contento?).
Ma ti narravo il terzo giorno e son finito a blaterare del sabato. E fu Domenica. E nessuno si riposò perché ancora troppo alcol avevano da ingollare i felsinei in trasferta (non ho mai conosciuto gente che facesse del bere una missione come questa gentaglia).
Presto che è tardi, tutti a mangiare che i due barcellonzi (barcellonesi stronzi, neologismo, diritti depositati) ci portano nell’ennesimo localino di loro conoscenza. E badate bene, la bazza è dietro l’angolo per i furbi italioti che scovano un localino incredibile che immagino conoscano solo i barcanati da generazioni! Se vi capita, mi sento di consigliarlo anche a te. Si trova attaccato a una grande chiesa che qualcuno chiama Cattedrale, ha tutti i tavolini fuori è un bel menù in inglese esposto all’ingresso. Menù che cerca disperatamente di avvertirti! Io l’ho sentito, te lo giuro! “Che cazzo fai, mona (il menù è veneto, non so perché), non vedi che un panino al prosciutto costa 8,5 euro?”.
Vabbé. Stendiamo un velo pietoso.
Nel pomeriggio un gruppo passa allo shopping, un altro si dà alla cultura. Ci si rivede a sera ma ci si divide nuovamente perché un gruppetto mangia africano un altro teme per la propria incolumità e passa oltre. Il dopo cena è il classico birra blabla paglia birra blabla e via andare, avete capito. Si passa alla disco supertecno e il figlio di un giudice (fdg) fa in tempo a incazzarsi perché vuol fare il gentile col figotto e si ritrova a girare per il locale con due cocktail in mano. Se conosci fdg te lo puoi immaginare: fuma nervoso, sbattacchia cose e maledice il giorno in cui è stato gentile. Pensa anche di essere stato derubato, poi fa due conti e l’adrenalina torna sotto i livelli di guardia. Per poco...
Usciamo dalla discounz, passeggiamo ebbri fino a quando l’fdg decide di pisciare contro una palma di un hotel. Buup-buup. Due volanti, sbirri a fiumi, verbalino e pure qualche presa per il culo. E l’fdg è la persona più adatta a incassare. Aaaaah sì, bravino forte. Vi tramando solo la mitica frase: “Ma questo non era il paese della libertà!”, unito a un “bravissimi!” rivolto agli sbirri.
Nonostante tutto si arriva a casa. Dove gli eroici trovano due aggiuntine rispetto allo standard di abitanti della casa, uno prevedibile, l’altro meno:
a) Ennesima paziente del ginecologo argentino. Professionista abile e indefesso, anche questa sera l’argentino si è portato a casa del lavoro. Chiude la porta dell’ambulatorio, opera e caccia a calci la paziente.
b) Il figotto no, non l’avevo considerato. Fuga generale e fine della storia.
Anche questa volta mi sono dilungato. Però, tranquillo, la prossima è l’ultima.
m.
"Oggi si vede chi ha veramente le palle."
"Comunque ieri non abbiamo bevuto tanto."
"Ah, siamo stati veramente in discoteca?"
Credo queste tre frasi possano spiegare molto della serata precedente (dell’astice, non so perché, ho il sospetto ti abbiano già detto). Forse, per farti capire meglio, posso aggiungere che durante la cena tutta la tavolata aveva cantato a gran voce Bella Ciao. Se conosci un paio degli animali del serraglio sopra descritto, capisci anche quale potesse essere il tasso alcolico (prima che si affretti a scrivere un orgoglione commento, preciso che il Presidente è stato l’unico a non cantare. Contento?).
Ma ti narravo il terzo giorno e son finito a blaterare del sabato. E fu Domenica. E nessuno si riposò perché ancora troppo alcol avevano da ingollare i felsinei in trasferta (non ho mai conosciuto gente che facesse del bere una missione come questa gentaglia).
Presto che è tardi, tutti a mangiare che i due barcellonzi (barcellonesi stronzi, neologismo, diritti depositati) ci portano nell’ennesimo localino di loro conoscenza. E badate bene, la bazza è dietro l’angolo per i furbi italioti che scovano un localino incredibile che immagino conoscano solo i barcanati da generazioni! Se vi capita, mi sento di consigliarlo anche a te. Si trova attaccato a una grande chiesa che qualcuno chiama Cattedrale, ha tutti i tavolini fuori è un bel menù in inglese esposto all’ingresso. Menù che cerca disperatamente di avvertirti! Io l’ho sentito, te lo giuro! “Che cazzo fai, mona (il menù è veneto, non so perché), non vedi che un panino al prosciutto costa 8,5 euro?”.
Vabbé. Stendiamo un velo pietoso.
Nel pomeriggio un gruppo passa allo shopping, un altro si dà alla cultura. Ci si rivede a sera ma ci si divide nuovamente perché un gruppetto mangia africano un altro teme per la propria incolumità e passa oltre. Il dopo cena è il classico birra blabla paglia birra blabla e via andare, avete capito. Si passa alla disco supertecno e il figlio di un giudice (fdg) fa in tempo a incazzarsi perché vuol fare il gentile col figotto e si ritrova a girare per il locale con due cocktail in mano. Se conosci fdg te lo puoi immaginare: fuma nervoso, sbattacchia cose e maledice il giorno in cui è stato gentile. Pensa anche di essere stato derubato, poi fa due conti e l’adrenalina torna sotto i livelli di guardia. Per poco...
Usciamo dalla discounz, passeggiamo ebbri fino a quando l’fdg decide di pisciare contro una palma di un hotel. Buup-buup. Due volanti, sbirri a fiumi, verbalino e pure qualche presa per il culo. E l’fdg è la persona più adatta a incassare. Aaaaah sì, bravino forte. Vi tramando solo la mitica frase: “Ma questo non era il paese della libertà!”, unito a un “bravissimi!” rivolto agli sbirri.
Nonostante tutto si arriva a casa. Dove gli eroici trovano due aggiuntine rispetto allo standard di abitanti della casa, uno prevedibile, l’altro meno:
a) Ennesima paziente del ginecologo argentino. Professionista abile e indefesso, anche questa sera l’argentino si è portato a casa del lavoro. Chiude la porta dell’ambulatorio, opera e caccia a calci la paziente.
b) Il figotto no, non l’avevo considerato. Fuga generale e fine della storia.
Anche questa volta mi sono dilungato. Però, tranquillo, la prossima è l’ultima.
m.
Il racconto va in stanca. Perdonate qualche strascinata. Chiuderò il quarto giorno con una sorta di pagellone.
RispondiEliminaChe vi aggradi oppure no.
Volevo scrivere tre coinquilini in un colpo solo. Non ho voglia di correggere adesso. E nemmeno dopo.
RispondiEliminagrazie di averci deliziato....posso avere il numero del ginecologo se è quello della foto?
RispondiEliminaSi contenga, lei!
RispondiEliminaè incredibile,il flusso magico del ginecologo si trasmette anche attraverso la rete...
RispondiEliminama allora?è già finito il racconto?
RispondiEliminaio non ho ben capito che lavoro faceva a casa il ginecologo..
cosa fa con la mano nascosta uno dei nostri eroi nella foto? è vigile?o dorme appagato?
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