L'italiano nella tragedia ha un comportamento curioso.
Sente profondamente il dramma vicino a casa.
Che è una buona cosa, sia chiaro.
O meglio, mi piacerebbe sentire lo stesso dolore per un terremoto un po' più lontano, ma è nella natura delle cose sentire maggiore empatia per chi ci sta vicino.
Poi però tende a passare a una rabbia scomposta che personalmente trovo un filo ipocrita.
Spero di non offendere nessuno ma sento che lo farò, per cui preventivamente mi scuso.
Prendo fuckbook come esempio.
Si moltiplicano gli appelli sul dissocial network più celebre.
E le richieste sono le più bizzarre. Chiediamo ai politici di rinunciare al loro stipendio, togliamo al grande fratello i loro premi, prendiamo il montepremi del superenalotto e usiamolo.
Immagino le buone intenzioni di chi diffonde messaggi simili.
Però.
Però mi resta un dubbio. Che sia la solita mossa di scaricare su altri responsabilità e costi. Voglio dire, allo stipendio di aprile potrebbero rinunciare mica solo i politici. Perché invece di chiedere, al solito, che gli odiati politici paghino, uno non piglia, va in banca e dona mezzo stipendio? Poi va a casa e scrive su fuckbook "oh, regaz, sto mese all'aperitivo non ci vediamo. perché? donate mezzo stipendio alle vittime del terremoto e poi lo scoprite da soli". In fondo gli onorevoli mona guadagnano bene, sì, ma mica cifre così clamorose. Quel migliaio scarso di stipendioni, cosa volete che cambi? (Capirei si chiedesse la stessa cosa agli ad delle prime 1.000 aziende italiane... Scherzo eh)
E il grande fratello? Ma che cacchio sposta il montepremi del grande fratello? Cos'è st'ondata moralizzatrice che accompagna le tragedie? Sia chiaro che se chiudono il grande fratello la mia vita cambia meno di zero, non ho mai visto un minuto. Ma perché improvvisamente ci scandalizza il premio del grande fratello? Voglio dire, perché prima no? Perché non ci scandalizzava quando costruivano l'ospedale? Perché nessuno chiede che lo stipendio dei calciatori venga dimezzato per costruire una scuola antisismica, cazzo ne so, in Molise per esempio, PRIMA che un terremoto arrivi?
E tra quelli che sputano bestemmie contro politici e amministratori ladri che hanno permesso la costruzione di casette di marzapane, quanti avevano già bello e pronto il progettino fatto dall'ingegnere a basso costo per aggiungere una stanzina grazie al nuovo piano casa (che prima del dramma abruzzese aveva un articolo, il 6, intitolato «Semplificazioni in materia antisismica» ma nessun appello si diffondeva su fuckbook)? E quanti hanno sfruttato un condono edilizio o hanno preferito risparmiare qualche migliaio di euro pagando in nero la ditta che la sua casetta la tirava su?
Io vorrei vederci incazzati non solo ora ma tra un anno, quanto il governo, la regione o la provincia presenterà un altro progetto di legge demenziale teso a rendere più snelle le procedure per la costruzione, l'ammodernamento e la ristrutturazione di palazzi, case, chiese, ospedali, scuole, ospizi, case al mare, case in montagna, terze case, garage, soppalchi. O magari vorrei vederci incazzati quando il nostro amico comune ci dice, tutto infastidito, che per rifare un muro ti rompooooono il caaaaaaazzo, guarda te non hai un'idea di quanto ti rompoooooono il caaaaaazzo!
ps
immagino che molti tra coloro che diffondono messaggi simili a quello da me citato su facebook avranno anche donato personalmente somme sostanziose. spero si sia capito che il mio discorso è piuttosto generico.
Io non mi fido delle raccolte fondi. Come fai a sapere dove vanno a finire?
RispondiEliminaIo ritengo che lo Stato debba provvedere a tutto. Noi paghiamo le tasse anche per quello, non certo per riempire le tasche dei parlamentari o fargli usare l'aereo di Stato per andare a vedere la partita.