'Sto giochino lo avevo già fatto (e forse a qualcuno raccontato) in passato, ma era un po' che non lo praticavo.
Questa mattina ho deciso di tornare alle origini, così per dare una sferzata di ottimismo (o una sterzata di ottimismo, vedete voi) alla settimana entrante.
Viaggio sereno (e lobotomizzato dalla musica sotto il casco) sul mio scooter, quando un'audi q7, q8 o non so quante q (un gigantesco suv, tanto per capirci) entra in strada senza guardare da nessuna parte e obbligandomi a rallentare.
Ora, ad essere proprio onesti, non è che abbia dovuto inchiodare. Diciamo che il mio bel rettilineo ai 90 non ha potuto godere della sua giusta conclusione ma è stato costretto a scendere di velocità con chiaro irritamento suo (del rettilineo), mio e dello scooter.
Arrivato vicino al culo del gigante grigio metallizzato opto per la suonata lunga e senza interruzioni. Tanto io sto ascoltando la musica, cazzo mi frega.
Il cocchiere del quattroperquattro si agita nell'abitacolo e con chiari gesti delle mani mi sfida a dimostrargli le mie ragioni. Al primo semaforo mi accosto e lo guardo, lui, che non vede l'ora, abbassa il finestrino preparandosi a spiegarmi in quali e quante posizioni suppone mia madre sia stata profanata.
Io non gli lascio modo nemmeno di cominciare e riparto, lasciandolo da solo come un pirla con il vetro abbassato e tutti quei bei nomi fermi in gola (son cazzi del primo collega che incontra).
Provate anche voi, l'immagine che comparirà sul vostro specchietto destro non ha prezzo.
Questo idiotissimo siparietto può fare cominciare bene una giornata.
Lo suggerisco a tutti, belli e pure brutti.
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