Il mio personalissimo laboratorio sociologico (l'ascensore) ha fornito un nuovo responso. Il saluto "buona giornata" a sostituire il molto simile "buon giorno", produce risultati migliori, aumentando la probabilità di risposta e quella di veder sorridere il corrucciato compagno di salita.
La questione è parecchio interessante (vabbé, si fa per dire). Questo tipo di saluta mi pare sia mutuato dall'inglese, have a good day, e questo non giocherebbe a suo favore. Però è vero che la risposta che scatena è in genere un "grazie" con sorriso e testa che si gira verso il salutante. Si tratta di una grande novità rispetto al rituale 'giorno - 'giorno pronunciato a testa bassa.
Vi invito a provare, poi mi sapete dire.
Argomento unico a livello nazionale, il pluriomicidio di Erba. Non entro nel merito, vi invito solo a pensare quanto è assurda la situazione. Il fatto è efferato e gravissimo, inevitabilmente scatena rabbia e sconcerto (per usare termini pooooooooco utilizzati in TV), ma stiamo parlando, in fin dei conti di un omicidio. E ne capitano ogni giorno. Il caso sarebbe più interessante se in qualche modo coinvolgesse ognuno di noi. Mi spiego, unabomber, quello dei sassi dal cavalcavia, un serial killer in libertà, questi sono casi che ci riguardano e che, benché molto alla lontana, giustificano lo spiegamento di media. Esiste un rischio per ognuno di noi.
In questo caso invece, non c'è nulla che ci possa impensierire. Si tratta di un caso di miseria umana, tristissimo nella sua tragicità ma che non fa nemmeno scuola. A meno di pensare che ci sia un fenomeno sociale preoccupante che spinge i vicini ad ammazzarsi tra loro. Ma non credo che nessuno sia preoccupato di questo. L'interesse deriva dall'orrore. Seguiamo la vicenda perché fa paura. Legittimo, però non dovrebbe coinvolgere trasmissione di presunta informazione, si tratta di un caso più adatto a blu notte di Lucarelli.
Come per Cogne, l'interesse morboso e la trasformazione di questi casi in enormi carnevali del macabro ci fanno zummare (neologismo) su piccole cose (perché questo sono) mentre intorno ce ne capitano tante altre, ben più preoccupanti.
Ah, un'ultima cosa. Come sempre in questi casi, si urla la propria rabbia innvocando la pena di morte. Anche qui, il diritto di uno stato sovrano a comminare una pena di questo tipo non è da escludersi a priori (io sono contrario ma è una mia opinione). Il problema (e non si può essere tanto miopi dal non vederlo) è che una volta riammessa questa pena il rischio è quello di entrare in quel circolo vizioso in cui si trovano gli stati uniti, che da qualche decennio uccidono innocenti per sbaglio (non ricordo i numeri esatti, mi pare una sessantina negli ultimi venti anni). Dice, ma quei due hanno confessato. Sì, amico, però ragiona, non è che puoi fare una legge per quei due che hanno confessato e basta. Quando l'hai introdotta poi vale per tutti. Te la prendi tu la responsabilità di ammazzare gente per sbaglio? Io non la voglio.
Il grillo parlante ha parlato.
Buona giornata.
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