sabato, agosto 29, 2009

Scazzo e fastidio

Interrompo biecamente il mio prolungato silenzio con un bel post lagnoso di quelli che fan tanto blog.
La Repubblica di oggi propone un'inchiesta sui laureati disoccupati. Ne calcola 29mila in più nel 2009 (che non è mica finito).
Solo che il pezzo non è un articolo di denuncia.
Non racconta né prova a spiegare quanto sia grave che una nazione rinunci ai lavoratori qualificati. Quanto sia grave che un ministro (che spero abbia una vita lunga e prospera, possibilmente in iran) inviti i laureati ad accettare lavori umili.
No, il pezzo è di costume.
Uguale, nella struttura, a quello dedicato al vincitore del superenalotto, con gli idioti che festeggiano davanti al bar (sai che goduria se il vincitore è un turista tedesco passato di lì per caso?), il pissicologo che ci consola spiegando a un'intera nazione verde d'invidia, che tanto tutti quelli che vincono poi non capiscono più un cazzo e si rovinano, e l'esperto che spiega come investire la cifra (50% in titoli, di quelli sicuri però, 40% in immobili e il 10% se lo goda, un genio, nulla da dire).
Ecco, qui invece si racconta di come i laureati finiscano a fare i camerieri. Ma la fan passare come una cosa simpatica, con tanto di intervista a due teste di cazzo di scrittori che da giovani han fatto i baristi mentre scrivevano romanzi e lo trovavano un piacevole diversivo.
Il messaggio è chiaro, 'sti laureati fancazzisti, facciano un po' i baristi a ibiza che alla fine se la spassano pure. Sempre lì a lagnarsi, è che non han voglia di lavorare.
Non un cenno all'endemica piaga dell'immobilismo sociale che blocca i meccanici in officina e spalanca le porte dello studio i figli di dentisti.
Non una parola sulla miopia di un governo che continua a giocare alla scimmietta, chiudendo gli occhi "non c'è la crisi, è la sinistra che si lagna, è colpa di negri, zingari, slavi (tranne delle ucraine, che da giovani ci servono sui viali e da meno giovani a pulir la bava dei nostri vecchi), è colpa dei banchieri, è colpa di chiunque (oggi siamo arrivati a é colpa degli economisti, meraviglioso)".
Non un singolo verbo sull'età media dei lavoratori laureati e, soprattutto, sull'età media dei laureati con uno stipendio serio.
Niente nemmeno sulla percentuale di laureati in Italia, che è in calo e già siamo i meno laureati d'Europa (ma vulgata vuole che "ormai laureati ce ne sono troppi").
Niente.
Una bella foto gigante di un barista felice, qualche frase fatta sull'esperienza di vita che serve a chi è sempre rimasto solo sui libri.

Ma che cazzo gliene frega a Repubblica, loro fanno le mitiche 10 domande e sono a posto. "Abbiamo fatto 10 domande!" E sticazzi, siete un giornale, avete fatto 10 domande (per lo più inutili) in 10 anni e vi bullate pure.
Paolo Griseri è l'autore di questo schifo di inchiesta. Ed è pregato di venire a ritirare il mio più caloroso vattelo a pigliar... vabbè.

5 commenti:

  1. Ma cosa vuoi pretendere, non siamo nemmeno più una nazione di vecchi, ormai siamo una nazione di cadaveri.
    Io riesco a sentirmi bene solo con due elettrodi infilati nelle orecchie.
    Ma perchè nessuno fa un bell'articolo con scritto: "laurearsi in italia non solo è inutile ma anche antieconomico. Giovani di merda, volete comprarvi l'ICS Faiv? Fate gli imbianchini." Questo sì che sarebbe un articolo che non ammette ipocrisie.

    E comunque la crisi non c'è. E' un invenzione dell'omino che sta dentro al gabibbo. Un giorno il pistolotto che vive dentro il suo pupazzo di moquette rossa ha detto che c'è crisi, e noi ingenui ci abbiamo creduto.
    Omino che sei dentro il gabibbo, muori,menagramo!
    Vabbè devo andare, che sennò mi viene la bile. Tra l'altro ho anche lasciato l'uniciclo in doppia fila...

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  2. ahahaha
    rido per il commento del cowboy qua sopra che e' spassosissimo perche' se devo pensare seriamente a quello che hai scritto tu vado a cercare un ceppo per tagliare le mie notoriamente voluminose palle
    ...mi tocchera' rimanere in albione a sto giro...

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  3. Io se fossi in loro farei un bel servizio sui laureati che in italia non trovano lavoro, o vengono sottopagati, o non fanno carriera, poi vanno all'estero fanno soldi successo e stanno bene.

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  4. dando il mio benvenuto al cowboy, e scongiurando la ila di rimanere dove si trova per evitare i miei "cogliona" ripetuti all'infinito, rispondo alla fe che se tu fossi in loro avresti 50 anni.

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  5. ecco perchè io continuo a fare la mantenuta sulle spalle dei miei genitori fingendo di studiare e aspettando di farmi sposare da un riccone possibilmente prossimo alla dipartita...

    già vedo lontana la mia laurea, se poi le prospettive sono queste mi passa proprio la voglia...

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