lunedì, febbraio 05, 2007

Strano!

E' bastato fare buh.
E' stato sufficiente che qualcuno abbia accennato alla possibilità di far giocare tutti a porte chiuse che le società di calcio hanno subito alzato la voce. E potrebbe stupire perché c'è un cadavere ancora caldo, di solito l'ipocrita coccodrillia italiana impone la classica elaborazione del lutto. Si piange un po', si grida allo scandalo, si scarica la colpa e poi si riparte.
In questo processo tipico, questa volta, si è inserito un granello che costringe la Lega calcio a protestare in fretta, quando ancora i sondaggi del corriere esprimono il disappunto degli italiani sconvolti dal dramma (rifallo tra una settimana, il sondaggio, poi vedi). La minaccia delle porte chiuse terrorizza i capi, quelli che ci mangiano e che con questa protesta sfilano la maschera mostrandoci chiaramente (ma non ne avevo poi bisogno) chi sono i veri e primi responsabili.
Loro.
Che lasciano e permettono che tutta la merda che capita, capiti. E non per incuria. No. Lo permettono perché fa loro comodo, perché porta loro soldi, perché porta cornici di pubblico, coreografie e abbonamenti sicuri. E perché se te li fai amici possono anche minacciarti qualche giocatore, perché no.
Il grido è sempre quello. Per punire pochi criminali si puniscono anche i tifosi veri. E' il solito grido dei mafiosi come Matarrese. Ma poi io sto ancora qui a parlare. Scemo io. Stiamo parlando di uno sport che ha ancora a capo, dopo quello che è successo, un personaggio come Matarrese.
Parliamo di niente. Solo amarezza.
Leggetevi Mura, un pezzo fantastico.

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