mercoledì, dicembre 01, 2010

Il clima (post numero 7.643 sull'argomento)

Avete presente quel che si dice a Bologna?
Che c'è il clima più di merda del mondo perché d'inverno fa freddo e d'estate fa caldo (una frase che, a leggerla lentamente, fa sembrare idiota chiunque la pronunci)?
E quell'altra storia che siccome è umido quando qui ci son 3 gradi si sta peggio che nei paesi del nord, che lassù almeno è secco secco e anche se ci sono -10 si resiste bene lo stesso, non è che faccia caldo, ma almeno non ti prende le ossa come qui, boia di una mastella?
Ce l'avete presente 'sta cosa?

Ecco, è una stronzata.
Son stato a Brema, Germania, tre giorni. C'era il sole e c'era una temperatura intorno ai -4 gradi. E non si resisteva per un cazzo meglio che qui, oggi, che di gradi ne facciamo 3 e che abbiamo pure sta pioggerellina merda tipo blade runner.

ps
clima a parte, la sensazione netta di non stare in un paese di merda è deprimente. per chi poi in un paese di merda deve tornare, si intende.

martedì, novembre 23, 2010

Siamo un grande popolo o no? No!

Vi sconsiglio di forare questa settimana.
Almeno qui, nella già dotta bologna, ora pecora bologna.
Io ho fatto la cazzata di pestare una vite. Ovviamente di notte, quando uno sta tornando a casa e ne ha proprio voglia.
Mea culpa, lo riconosco.
Mi sono incazzato un po' poi mi sono accorto che la vita era rimasta incastrata lasciando la gomma gonfia.
Soccia che bazza, ho esclamato, tanto per non far capire le mie origini.

Mi sono coricato (bello o no, "coricato"? sa di vecchio, come salutare con "di nuovo") più tranquillo, pensando che in una mezz'ora, la mattina dopo, avrei risolto tutto.

Col cazzo, come direbbero al Rotari Club.

Non avevo fatto i conti con la lobotomia straripante della popolazione indigena. Popolazione che, shakerata da un misto di tg allarmisti e meteo catastrofisti, si è accalcata tutta dentro la totalità dei gommisti cittadini per montare le fatidiche gomme termiche. E' bastato che quel portasfiga di ilmeteo.it parlasse nevischio venerdì sera e che dai tg arrivassero notizie sparse di obbligo di gomme termiche per gettare nel panico l'interà popolazione. O almeno questo pareva in mattinata. Il mio abituale gommista (ex abituale gommista, da questa mattina) mi ha risposto che poteva riparare la mia gomma settimana prossima.
Nel tempo che ho passato lì, a fissarlo stupito in attesa che mi rivelasse "dai, sto scherzando, passa a prenderlo a mezzogiorno" ho visto almeno 7 persone entrare chiedendo di cambiare urgentemente le gomme delle propria auto. Almeno 3 di queste persone erano signore che massimo massimo la macchina la usano per portare i pargoli nella scuola che sta a 137 metri. Considerato che dovrebbe nevicare venerdì e che siamo ormai in piena stagione scioperi/occupazioni, direi che la signora potrebbe pure stare serena, sabato i suoi figli a scuola non ci vanno di sicuro.

Mi sono spostato da un secondo gommista che mi ha guardato con un misto di pietà e derisione e mi ha annunciato che purtroppo è tutto prenotato. Me lo ha detto in 40 minuti circa, tra una telefona e l'altra, con le quali una serie di pazzi prenotavano l'acquisto di treni e treni di gomme termiche, a prezzi che sentivo alzarsi come a un'asta. 400 euro, 430 signora perché devo far lavorare i miei in straordinario, per 800 euro gliele monto io domenica mattina tra le 4 e le 4.20 antimeridiane. No, mi spiace, più tardi non posso perché alle 4.30 ho un appuntamento davanti al palazzo della mercanzia per montare le termiche al macchinino 50 cc di un sanluigino.
Di fronte a tale solerzia mi sono scusato per la mancata prenotazione. Potevo pensarci prima di forare, coglione che non sono altro.

Un terzo gommista, infine, mi ha fatto l'enorme favore di ripararmi la gomma. Quando sono andato a prendere il mezzo mi ha accolto come se avesse appena fatto un miracolo. Pare che un suo dipendente abbia saltato il pranzo per riparare la mia gomma. Vi giuro che mi ha detto così. Chiosando con un "era l'unico modo possibile" molto, molto serio.

A quel punto mi ha giustamente chiesto 25 € per riparare una merda di gomma. Si facesse inculare da uno senza gomme termiche.

ps
voglio vedere neve a palate venerdì, sia chiaro

giovedì, novembre 04, 2010

Cose dell'altro mondo

A subdued President Obama acknowledged the drubbing his party took at the polls on Tuesday night, promising to “work harder” to build consensus and admitting that it had been a long night for him.

“Some election nights are more fun than others,” he told reporters in the East Room of the White House. “Some are exhilarating. Some are humbling.”

He said that he had to take “direct responsibility” for the failure to repair the nation’s economic fortunes. (Ny Times)

Commovente.
E se non lo trovate commovente, ditemi chi è stato l'ultimo politico italiano che, perse le elezioni, abbia detto "ho perso le elezioni".

sabato, ottobre 23, 2010

Quelli che recensiscono

Mi sono imbattuto in un blog.
Si chiama Le recensioni di Titti e, come da titolo, passa in rivista i locali di bologna e dintorni commentandone pregi e difetti.
Fin qui niente di male. Anzi, lo si trova facilmente gugolando (bella merda di neologismo, lo so) il nome di diversi locali, segnale chiaro di un buon successo del blog stesso.

Il problema - si fa per dire - è che le recensioni dello stesso blog sono terribili, mal scritte e prendono in considerazione solo gli aspetti meno interessanti per definire un bar, pub, enoteca. Che sarebbero affari suoi della blogger (casa sua, faccia quel che vuole), non fosse che il blog si autodefinisce "al servizio della verità" e che "ha il coraggio di non essere buonista".
E già una buona dose di latte ai maroni sale.
Ho cercato allora, disperatamente, una traccia di autoironia. Niente, da nessuna parte, in nessun post o risposta ai commenti si trova il minimo segnale di alleggerimento. L'intero blog altro non è che un blocco monolitico di certezze, ogni frase è una pietra inamovibile garantita dal titolo di giornalista del quale la blogger si fregia (e si rifregia, e si rifregia, e si rifregia...).

Per darvi un'idea del livello di penna:
"Care ragazze, il pulpito, non è pulpito. Intanto sono una giornalista che anche per lavoro si occupo, tra le altre cose, anche di locali di ristorazione. Secondo, dato che PAGO, ho pienamente il diritto di lamentarmi se le cose non vanno. La libertà di opinione e pensiero è espressa dalla nostra Costituzione. Come c'è una black list, c'è anche una top list." (Le recensioni di Titti, 22 marzo 2009, http://www.lerecensionidititti.com/2009/10/pane-vino-e-san-daniele-laltro-bologna.html)

Questa è la risposta a un commento critico. La seconda frase è quella che mi ha spinto a scrivere sto post, perché l'autoironia involontaria va comunque premiata. E se non è ironico vantarsi di essere giornalista con una frase che mette insieme 3/4 errori in un botto, ditemi voi cos'è ironico.

Ma mica finisce qui:
"Nel mare di buonismo che c'è in giro serve qualcuno che faccia una critica vera. Io scrivo esclusivamente di luoghi che ho frequentato (non mi permetterei mai di scrivere su luoghi non 'passati'). Per non assuefarci al decandentismo, alla mancanza di qualità in cui sta sprofondando Bologna. Dire:"Attenzione, lì è così", significa lanciare un messaggio di pressione per dire al cliente, ottieni più spessore, più qualità, meno improvvisazione. Per non cadere in una piattezza imperante, per premiare chi svolge qualcosa di meglio rispetto a chi apre un locale così senza un buon servizio.
Non dovrei svelarlo...tra le mie collaborazioni attuali scrivo per un giornale (puoi sapere a quale mi riferisco leggendo a sinistra in home page) che è essenzialmente un publiredazionale.
Questo blog è per far vedere l'altro lato della medaglia, per quello sono in incognito." (Le recensioni di Titti, 24 gennaio 2008, http://www.lerecensionidititti.com/2008/01/man-dinner-caf.html)

Anche questa è una risposta al commento di un gestore stroncato. Tralasciamo i timori per l'avvento di un movimento letterario dannunziano come il decadentismo, vogliamo parlare del messaggio di pressione? O del locale un po' così, con quella faccia un po' così?

Poi ci sarebbero anche le recensioni.
Che cominciano tutte dal punto più importante: il parcheggio. Tutte le recensioni cominciano, e in alcuni casi finiscono, con il commento sul parcheggio. Per carità, un elemento importante ma che necessiterebbe di contestualizzazione. Un locale del centro non potrà mai avere il classico "ampio parcheggio", altrimenti sarebbe l'ikea (che guarda caso non sorge mai vicino alla basilica, in nessuna città). Il blog arriva a suggerire la costruzione di un parcheggio multipiani in piazza verdi "così la riqualifichiamo" (Le recensioni di Titti, 22 marzo 2009, http://www.lerecensionidititti.com/2009/03/neaera-bologna.html). Che una distesa di auto possa riqualificare qualcosa è idea almeno opinabile.

Passato l'esame parcheggio si parla di buffet. Mangiare come porci a sbafo è un'altra componente importante. Se il buffet non viene ripetuto a ritmo, sono cazzi acidi.

A poca distanza arriva l'abbigliamento degli altri avventori. Se siete abituati a uscire in felpa e jeans, state in occhio, finite presto nella lavagna delle brutte facce che abbassano il punteggio del locale. Se poi è vostra abitudine fumare fuori dal locale, il giudizio tende peggiorare ma senza essere offensivo, per carità:
"Poi ci sono gli idioti - è decisamente una categoria - che stanno fuori al freddo a parlare per ore vicino alla porta d'ingresso. Sono la gioia dei bar, ai quali hanno venduto la bevanda senza il locale." (Le recensioni di Titti, 12 ottobre 2010, http://www.lerecensionidititti.com/2010/10/kartabianca-bologna.html)

Il numero dei clienti è un elemento delicatissimo. Se c'è poca gente il locale nasconde di sicuro qualcosa. Se è murato di gente è il classico locale modaiolo checazzocifannoquituttisticoglionisoloperfarsivedere.

In ultima, ultimissima istanza, anche una brevissima nota sul livello qualitativo di quel che si beve. O voi baristi, state attenti,perché non verrete giudicati sulla base delle vostre carte dei vini, del livello della vostra birra (nemmeno se siete birrerie) o dell'uso di frutta fresca nella preparazione dei cocktail. No, conterà la vostra capacità nel realizzare un ramatonic. Che - lo dico per voi ignoranti - altro non è che amaro ramazzotti e tonica. E si può bere ramazzotti e tonica?

ps
ho pensato per un attimo che in questo modo faccio pubblicità a alle recensioni di titti. poi ho pensato che tanto mi resta una manciata di lettori (qualitativamente parlando la meglio crema della rete, sia chiaro).

mercoledì, ottobre 06, 2010

Dialogo semivero (dove la parte falsa è facile da distinguere)

- Lascia che ti spieghi che cosa vorrei da te.
- mh.
- Mi servirebbe una proposta da parte tua, che comprenda una lista di vini.
- mh.
- Però non vini che si trovano in grande distribuzione, mi capisci?
- Certo, nessun problema.
- E nemmeno che si trovano in osteria...
- ?
- ...noi siamo un locale di un certo tipo, capisci? Non voglio che la stessa bottiglia il cliente la trovi in osteria, magari appoggiata sul tavolo così, senza nemmeno un po' di servizio.
- Perché invece qui...
- Noi abbiamo un cameriere che arriva, apre la bottiglia, la mostra al cliente e poi la serve.
- Ok, ci siamo, bottiglie un po' su, diciamo.
- Però che non siano i soliti nomi! Non quelle bottiglie da locale fighetto, comprate solo perché finiscono sulle guide con tre bicchieri, cinque stelle [ndw: grappoli, sono grappoli non stelle]. Voglio che si capisca che qui si fa della ricerca.
- Insomma volete qualche chicca, piccole aziende poco note di fascia alta.
- Mmmmh sì, di fascia alta ma senza esagerare.
- Beh, quantificami il tuo alto che mi faccio un'idea.
- Ma sai, oggi come oggi non si può comprare a prezzi alti, il mercato non è più quello di una volta, la gente non spende, poi magari vanno al mare per il weekend o si sputtanano tutto per comprare vestiti, però non bevono più vino di qualità, non si accorgono della differenza. E c'è l'etilometro [ndw: l'etilometro vale solo per il vino caro, se bevi vino di merda, nessuna paura] che ci ha uccisi! Questi ci vogliono far chiudere! Insomma, vorrei spendere il giusto, diciamo sui 5 euro a bottiglia.
- Ho capito, ho solo una domanda: pensi che io sia un testa di cazzo segaiolo?
- Cosa?
- Da che paese vieni?
- Cosa?
- Cosa è un paese che non ho mai sentito nominare, lì parlano la mia lingua?
- Co-cosa?
- La mia lingua dico, la capisci? Ti chiedo, pensi io sia un testa di cazzo segaiolo che passa le giornate a trastullarsi il piffero con indosso un pigiama e un paio di pantofole a forma di faccia di pluto?
- Cosa?
- Dì cosa un'altra volta! Dì cosa un'altra volta! Ti sfido maledettissimo figlio di puttana! Se pensi che io abbia da vendere del vino che costa un cazzo, è buono, è ricercato e nello stesso tempo non è venduto né nei supermercati, né nelle osterie e nemmeno nei locali fighetti, tu pensi evidentemente che io passi la giornata a farmi delle ricchissime pugnette e che questa sia sostanzialmente la prima volta che esco di casa a vendere, solo per il sollazzo di farmi prendere il culo da te.

Ho preso un morso del suo hamburger hawaiano, un sorso della sua dissetante bevanda e me ne sono andato. Senza nemmeno sparargli in faccia.

venerdì, settembre 24, 2010

Spogliatoio due

Due perché millemila anni fa avevo già scritto un altro post sull'argomento.
Ieri in spogliatoio eravamo in 4.
Da un parte due tizi enormi, tirati come balestre, discutevano cinguettanti del gusto dei rispettivi integratori (anabolizzanti o che cazzo fossero) e di quanto il nuovo gusto fragola fosse decisamente troooooppo dolce rispetto al precedente gusto banana.
All'altro angolo un tizio di almeno cinquanta anni, completamente nudo, seduto sulla panca a gambe larghe, completava l'opera di depilazione integrale del proprio corpo dedicandosi a quelli che comunemente definiamo "coglioni". Il momento più gagliardo, probabilmente quello in cui il giovane amante della pelle liscia ha indossato un paio di occhialetti da lettura, evidentemente insoddisfatto della propria precisione epilatoria.

Al centro della scena, io. E mi sentivo come in un film di Michel Gondry.


Parte del post che non c'entra un cazzo:
Ho letto una dichiarazione del Generale americano David Petraeus. Avrebbe affermato che "I Carabinieri sono il Michael Jordan della polizia".
Ora, i casi sono due.
O anche in america hanno imparato a raccontare le barzellette sui carabinieri.
Oppure David è un tifoso storico dei Lakers.